L’ego non è qualcosa di separato da noi, anzi, siamo noi, con tutte le nostre esperienze, le nostre paure, le nostre sofferenze e speranze. L’ego si manifesta in noi attraverso uno sforzo continuo di dissimulazione e superamento delle difficoltà: protegge la nostra integrità dalle minacce esterne e dal nuovo con le sue incertezze. L’ego ha dunque un senso e un ruolo importante nella nostra vita. Liberarcene non significa cancellarlo, significa essere in grado di superarlo quando è necessario.
Infatti l’ego, pur funzionale a volte, può trasformarsi in una trappola in determinate circostanze. Se la funzione dell’ego è proteggerci, questa parte di noi può considerare anche cose positive come l’amore e la solidarietà alla stregua di una minaccia, portandoci nel cosiddetto egoismo. Per amare profondamente e per vivere amicizie significative bisogna essere in grado di superare l’ego e le sue richieste autoconservative.
Ecco quali sono le principali trappole in cui l’ego ci fa cadere:
Avere sempre l’ultima parola è un modo perfetto per evitare di mettersi in discussione ed è per questo che l’ego spinge in questa direzione. Non dobbiamo però ascoltarlo, in quanto solo accettando le opinioni dell’altro (quando corrette e ragionevoli) è possibile crescere a livello personale e relazionale. Molti continuano ad affidarsi a questa trappola dell’ego senza rendersene conto.
È capitato a tutti almeno una volta di disperarsi perché gli altri non si sono comportati secondo le attese. Per l’ego è difficile accettare che le persone possano avere valori o desideri distanti dai propri. Tuttavia è importante, sia per la nostra crescita personale sia per le relazioni, accettare che le persone siano libere di agire anche in modi che ci fanno dispiacere o non approviamo.
Una trappola dell’ego fomentata dal consumismo della società è la credenza di poter essere felici solo se si otterrà quella cosa che al momento non si possiede: una nuova macchina, un lavoro più redditizio o un partner amorevole. Qualsiasi sia l’oggetto del desiderio, materiale o meno, dobbiamo renderci conto che siamo già completi e non abbiamo bisogno di giocare al gioco del possesso per raggiungere l’armonia. Altrimenti, anche una volta ottenuto ciò che desideravamo tanto, ci sentiremo tristi e vuoti come prima.
Tutti abbiamo bisogno di approvazione, ma la ricerca del favore degli altri non dovrebbe trasformarsi in un’ossessione. Il desiderio di piacere sempre e comunque mette, di fatto, le catene ai polsi della nostra autorealizzazione. Questa è una delle trappole dell’ego da riconoscere e superare.
Sia un ego troppo presente sia un ego “anoressico”, eccessivamente carente, procurano danni. Ecco perché l’ego va superato, ma mai annullato del tutto. La pienezza in questo caso è una questione di equilibrio: scavalcare l’ego quando diventa d’ostacolo non significa farlo smettere di esistere, ma metterlo in discussione per potersi aprire al mondo.