Sei tornato da vacanze belle, entusiasmanti, rilassanti e rigeneranti eppure al ritorno al lavoro ti senti di nuovo demotivato ed esausto? Hai quella che i medici chiamano “sindrome da rientro”.
La sindrome da rientro, per gli anglofoni post-vacation blues, si manifesta in una gran quantità di persone nei giorni che seguono il rientro dalle vacanze. Secondo una ricerca a essere interessati sono sei milioni di italiani (1 su 10). La sindrome da rientro provoca sintomi sia fisici che psicologici come:
Come puoi vedere non si tratta di sintomi specifici, ma della reazione che di solito ha il corpo quando è sottoposto a stress. La chiave per comprendere la sindrome da rientro sta infatti tutta qui, nello stress che questo evento provoca.
Spesso il rientro al lavoro, dopo alcuni giorni o settimane vissuti a ritmo lento, coincide con un picco di attività improvviso. Il corpo non ha il tempo di riabituarsi alla nuova frenesia, anche se è stata sostenuta per tutto il resto dell’anno, e sviluppa così la sindrome da rientro. In ogni caso non devi preoccuparti se ne soffri, si tratta di un disagio temporaneo destinato a scomparire in qualche giorno.
Certo, sarebbe meglio non provarla proprio, questa sindrome da rientro, e la lecita domanda ora è: “Come prevenirla?”. Ecco alcuni consigli:
Prepararsi mentalmente al rientro l’ultimo giorno di ferie può essere un consiglio apparentemente banale ma è utile. Capita che nell’ultimo giorno di vacanza inizi ad affiorare una certa angoscia per il ritorno: affrontarla, prendendo coscienza delle paure presenti e anticipando mentalmente i lati positivi del rientro, aiuta ad affrontare lo “scoglio” in modo migliore.
La vera chiave per evitare la sindrome da rientro è ricominciare con le proprie attività in modo graduale. Un consiglio potrebbe essere non rientrare al lavoro il lunedì, ma un giorno infrasettimanale e prossimo al weekend, in modo da avere presto del tempo per riposare senza dovere affrontare un’intera settimana. Oppure si può pensare di rientrare dalle ferie un paio di giorni prima di cominciare il lavoro, dandosi il tempo di acclimatarsi.
La bestia nera del rientro per molte persone è la quantità di lavoro accumulato da recuperare. È facile andare in tilt se si cerca di affrontare tutto prontamente. Fare un bel respiro e stabilire delle priorità da cui cominciare e dei compiti da lasciare per dopo è senz’altro l’idea migliore.
Chi ha la possibilità di gestire il lavoro con una certa autonomia potrebbe trovare beneficio nel cominciare dai compiti piccoli e semplici passando poi, uno alla volta, ai più grandi e complessi. Questo aiuta a evitare lo stress da “lavoro accumulato” creando uno schema mentale rassicurante.
In un mondo ideale le richieste di un mestiere non dovrebbero mai superare le capacità psico-fisiche di chi lo pratica, nemmeno in una fase di accumulo come quella post-ferie. Se questo si verifica, dovrebbe essere possibile delegare e chiedere aiuto in modo da non sovraccaricarsi di stress (è dannoso!).
Sembra paradossale che per risollevarsi dallo stress da rientro sia consigliato tornare con la mente alle vacanze passate, eppure funziona! Molte persone, in modo spontaneo e naturale, passano i primi giorni post-ferie a condividere con amici e parenti le foto e i ricordi delle vacanze: questo aiuta a riaccendere sentimenti positivi che consentono di affrontare meglio il rientro.
Se si riprende il lavoro, è importante riprendere subito anche ciò che dà sapore alla vita quotidiana, ovvero gli hobby. Ricomincia a frequentare la palestra, a fare l’uncinetto, a frequentare i musei, qualsiasi cosa che ti dia piacere e vedrai che il rientro sarà meno pesante!