Il suono, già dalle prime settimane di sviluppo nel ventre materno, è un fondamentale strumento di conoscenza del mondo che si esprime nella voce, nei suoni del corpo, nella comprensione dei suoni della natura e nella musica. Ma, negli ultimi anni, di frequenze si sono interessati anche i medici.
Già Pitagora diceva che la musica fosse la vera medicina dei popoli antichi e fino a pochi decenni fa si utilizzava ancora il suono di tamburi e violini per la cura del tarantismo, "sindrome culturale" di origini salentine. Oggi se ne occupano, invece, gli studiosi della cosiddetta "medicina quantistica".
Il Prof. Carlo Ventura, direttore del laboratorio di biologia molecolare e bioingegneria delle cellule staminali presso l’istituto di cardiologia dell’università di Bologna, dopo studi condotti in stretto contatto con l'Università della California, ha concluso che facendo ascoltare certe particolari frequenze alle cellule staminali, queste ultime possono essere "guidate" a trasformarsi in cellule specifiche dei nostri organi. La vibrazione può dunque dare origine alla guarigione cellulare.
Gli studi della cimatica affermano che le vibrazioni sonore influenzano materie come la sabbia e anche l'acqua. Essendo il nostro corpo composto in gran parte proprio d'acqua, è nata l'idea della "cura sonora" per l'uomo. A livello di esperimenti pratici, è diventato famoso lo studioso Masaru Emoto, che ha fotografato dei cristalli di acqua congelata sottoposti a vibrazioni diverse e ne ha illustrato così le sorprendenti differenze.
Il prof. Piergiorgio Spiaggiari può così sintetizzare che "Il benessere è una questione di oscillazioni elettromagnetiche ordinate. Al contrario, la malattia nasce all’origine, e può essere rilevata, come un disturbo della rete elettromagnetica di controllo del traffico molecolare e solo allo stadio finale, quando si manifesta con tutta la sua sequela di sintomi, dolori, diventa un’anomalia della struttura molecolare del corpo".
Dunque le vibrazioni dei soggetti sani e di quelli malati sarebbero differenti e c'è chi, studiando le cellule cancerose, afferma che esse vibrano in maniera differente dalle altre.
Le effettive cure per le malattie a base di frequenze sonore sono ancora oggetto di sperimentazione, ma potrebbero dare dei risultati promettenti.
Intanto, di questa "sapienza sonora" si sono impadroniti anche coach, maestri di yoga, esperti di chiropratica e mindfulness. Essi suggeriscono che la vita quotidiana moderna, con il suo stress, tenda ad abbassare le frequenze del corpo e che sia importante e positivo lavorare ogni giorno per rialzarle. Come? Ascoltando la musica (oppure recitando i mantra).
I mantra buddisti, cantillazioni ripetute nel tempo, ma ancora di più la recita del rosario cristiano nella sua variante latina si sono dimostrati degli ottimi riequilibratori di frequenze! È quanto ha dimostrato il prof. Luciano Bernardi dell'Università di Helsinki, osservando i benefici della recitazione del rosario sui soggetti cardiopatici: abbassamento del ritmo respiratorio, diminuzione della pressione, meno radicali liberi nel sangue, muscolo cardiaco più in salute.
Veniamo ora alle frequenze curative secondo la medicina alternativa:
La maggior parte della musica che si ascolta è basata su frequenze a 440 hertz; esistono però musiche a frequenze differenti, come ad esempio i famosi 432 hertz (alcune musiche di Mozart, Verdi e anche dei Pink Floyd), che sembrano essere molto più rilassanti per la mente rispetto alla misura canonica. Ma non è finita qui:
Non male, per essere "soltanto dei suoni"!