Tutti abbiamo le nostre piccole manie, ma quali erano le strane abitudini dei grandi geni? Per fortuna, le fonti ci hanno tramandato le bizzarre e divertenti fissazioni di compositori, scrittori e inventori. Ecco una breve panoramica sulle strane abitudini di alcuni dei più grandi geni della storia moderna e contemporanea:
Secondo alcune fonti, il grande musicista aveva un particolare modo di solleticare la sua vena creativa: amava comporre mentre si lavava e, quando sentiva mancargli l’ispirazione, si rovesciava addosso un secchio d’acqua.
Dire che lo scrittore francese amasse il caffè è un eufemismo. Ne beveva circa 50 tazze al giorno, una quantità decisamente pericolosa per il cuore. Pare che una volta riuscì a lavorare per quarantotto ore consecutive proprio grazie all’aiuto del caffè.
Anche il compositore russo aveva una strana mania: quella di mettersi in equilibrio a testa in giù per quindici minuti ogni mattina. Pare che fosse convinto che questa abitudine servisse a “schiarire le idee”.
Sembra che Leonardo da Vinci non dormisse, come fanno tutti, per otto ore ogni notte, ma seguisse la tecnica del sonno polifasico che prevede diversi pisolini durante la giornata. Anche Thomas Edison dormiva con la tecnica del sonno polifasico per avere più tempo per dedicarsi al proprio lavoro.
Si dice che l’inventore serbo-americano, prima di andare a letto, si tirasse le dita dei piedi cento volte per “aiutare il lavoro delle cellule cerebrali”. Nikola Tesla era un eccentrico che dormiva pochissimo, adorava essere circondato dai piccioni ma detestava i gioielli in ogni loro forma.
La celebre scrittrice era nota per scrivere ovunque, dal tavolo della cucina alla stanza di un albergo, meno che seduta a una vera scrivania. Spesso le capitava di iniziare a scrivere le proprie storie sull’onda dell’ispirazione, prima ancora di avere una trama in mente.
Einstein odiava i parrucchieri e per questo si lasciava crescere molto i capelli prima di costringersi ad andarci. Inoltre non usava i calzini perché era convinto che fossero inutili. Il fisico amava la musica, che spesso lo commuoveva fino alle lacrime; il suo autista raccontò che amasse suonare Mozart con il violino durante le escursioni di birdwatching.
Nietzsche lavorava in piedi e giudicava severamente chiunque si rilassasse comodamente a una scrivania.
Secondo alcune fonti lo scrittore britannico si pettinava ossessivamente più volte durante la giornata per non avere neanche un solo capello in disordine. Si dice anche che dettasse le sue opere a un segretario per poi farsele rileggere più e più volte: qualcuno, da questi segnali, ha ipotizzato che soffrisse di un disturbo ossessivo-compulsivo.
La scrittrice detestava l’idea che qualcuno potesse sbirciare le sue opere prima che fossero completate. Perciò si rifiutava di riparare la porta scricchiolante della propria camera, in modo da sentire sempre se qualcuno avesse cercato di entrare.