In occasione dello scorso san Valentino, il sito Skuola.net, frequentatissimo dai ragazzi di licei e università italiane, ha lanciato un sondaggio per capire come i giovanissimi intendano l'amore.
La generazione Z, quella dei nati tra il 1995 e il 2012, sembra interconnessa e multitasking ancora di più dei tanto nominati Millennials e su di loro si sprecano gli stereotipi: precoci, promiscui, confusi... I tremila ragazzi italiani tra i 14 e i 25 anni che hanno compilato il questionario hanno rivelato, invece, alcune sorprese.
La prima è il ritorno del fidanzato. Altro che promiscuità: 9 intervistati su 10 hanno detto di considerare importante avere un partner stabile e l'86%, a riconferma della cosa, ha affermato di preferire una relazione lunga a tante relazioni brevi. Sembra quindi che la scelta di fidanzarsi non sia determinata dalla paura di rimanere soli. Una altissima percentuale dei ragazzi ha risposto che preferisce rimanere single piuttosto che lanciarsi in relazioni casuali.
La cosa sorprende un po', visto che le generazioni più anziane preferiscono più spesso i rapporti liberi.
Potremmo dire che questa generazione Z è fatta di romantici! Questo è abbastanza vero, visto che il 72% di loro afferma di credere nell'amore vero, quello che dura per tutta la vita. Un 28% più cinico crede invece che si tratti solo di una favola. Dopo la delusione per la non esistenza di Babbo Natale, che tutti abbiamo passivamente patito, non ha senso farsi fregare un'altra volta!
Le relazioni della generazione Z, almeno da quanto si evince dal sondaggio, non sono in effetti troppo lunghe: interrogato sulla sua storia più longeva, solo 1 su 4 dice di essere riuscito a rimanere con la stessa persona per più di un anno; 1 su 10 ci è andato vicino. Il 20% è stato fidanzato per qualche mese, il resto delle relazioni sono brevissime.
Un'altra scoperta interessante: i giovani sono molto sensibili all'intelligenza, alla cultura e all'interiorità in generale. Per il 30% degli intervistati, infatti, è importante che il partner sia una persona allegra e sensibile, prima che avvenente. Il 15% mette al primo posto l'intelligenza e la cultura, il 14% la sicurezza in se stesso. Solo il 12% mette al primo posto la fisicità.
Crolla, così, il luogo comune di ragazzi superficiali e fissati con l'esteriorità.
Per quanto riguarda il sesso, un luogo comune vuole che i giovani del terzo millennio siano troppo precoci. Ma la quasi totalità di loro, a prescindere dal resto, ha dichiarato di considerare la "prima volta" un passo molto importante e da non sprecare.
Ultima domanda: cosa sceglierebbero i giovani tra amore e amicizia?
L'amicizia è al primo posto. Il 79% degli intervistati afferma che non tradirebbe mai un amico per amore. Il 29%, dovendo scegliere se mantenere un'amicizia o un amore, sceglierebbe l'amicizia. Si tratta infatti di un sentimento talmente forte e coinvolgente, che non escludono si possa trasformare. Il 61% trova possibilissimo innamorarsi del proprio migliore amico, e al 31% è già successo.