All’inizio di un rapporto d’amore spesso si tende a voler condividere tutto, anche i particolari più intimi o residuali della propria vita. I motivi sono molteplici: da un lato c’è la ricerca di fusione con l’altro, la stessa che caratterizzava in adolescenza quelle amicizie simbiotiche nelle quali non c’era segreto alcuno; dall’altro lato c’è il senso di rassicurazione che deriva dal sapere tutto, come se la massima trasparenza e sincerità potessero impedire eventuali tradimenti.
Eppure avere qualcosa da tenere per sé anche quando si è in coppia è tutt’altro che un “tradimento”, è invece un atteggiamento molto maturo. Non è necessario che il partner sappia sempre tutto! Ad esempio se hai problemi al lavoro potresti evitare di parlargliene per non turbare l’atmosfera di casa, oppure puoi non voler condividere con la tua metà un’opinione infelice che hai sui suoceri. I casi in cui è meglio non comunicare proprio tutto al partner sono molteplici, e in nessuno di questi casi c’è il tradimento del patto di fiducia che vi lega. A volte non dire tutto significa preservare la serenità della coppia, e va bene così.
Chiaramente si possono distinguere i segreti in “buoni” e “cattivi”. Quelli buoni sono i segreti che non solo non intaccano la vita della coppia, ma sono sacrosanti e personali. Esempi di segreti buoni sono quelli che riguardano il tuo passato: non è detto che tu voglia far sapere al partner dei tuoi trascorsi, dei tuoi ex, della vita che conducevi da giovane e quant’altro. Esempi di segreti cattivi sono, ad esempio, tacere su questioni di salute o economiche che vanno a ricadere anche sul partner.
Gli esperti di relazioni concordano sul fatto che mantenere alcuni pensieri, considerazioni e ricordi per sé costituisca un nucleo di privacy personale da difendere come un tesoro. I segreti buoni, quelli innocenti, non intaccano il rapporto di coppia e chi mantiene la propria autonomia mentale tende ad avere più successo nelle relazioni.
Nell’ambito legale esiste il diritto alla privacy e questo dovrebbe estendersi anche al mondo della coppia. Anche se sei innamorato, dovresti ricordarti di essere sempre una persona separata dal partner e con il diritto a coltivare la tua riservatezza. Il tuo partner non dovrebbe avere accesso a materiali che riguardano il tuo passato, non dovrebbe conoscere le tue password, non dovrebbe leggere il tuo telefono né sbirciare nel tuo diario.
In conclusione, è importante ricordare che il “noi” della coppia è sempre composto da un “io” e da un “tu”, entrambi i quali meritano rispetto. Proteggere la propria privacy significa porre dei paletti che non indeboliscono il rapporto, anzi, lo rendono più sano ed equilibrato. Conservare dei piccoli particolari della tua vita solo per te significa mantenere integra una parte inalienabile della tua anima, evitando di fonderti completamente con il partner (cosa che potrebbe portare a un dannoso meccanismo di codipendenza, rovinando il rapporto).
E tu, cosa ne pensi? Credi che in coppia si debba dire tutto o, al contrario, che i segreti siano importanti?