Nella nostra società le storie di successo sono molto enfatizzate e questo può portarci a pensare che il successo sia la norma e il fallimento un’eccezione. Questo però potrebbe portarci a fare delle scelte sbagliate. La colpa è di un bias noto come “pregiudizio della sopravvivenza”.
Quando prendiamo decisioni crediamo sempre di essere spinti dalla razionalità e non ci rendiamo conto che la nostra mente crea dei pregiudizi cognitivi, i cosiddetti bias. Un bias è una “strada semplificata” che consente alla mente di prendere decisioni andando a risparmio energetico, ma nella realtà dei fatti può trarci in inganno.
Ad esempio nel mondo degli investimenti il bias di sopravvivenza è molto diffuso e spinge a prendere decisioni basandosi sui modelli di successo del passato. Un investitore poco accorto potrebbe cercare di replicare all’infinito strategie che nel passato si sono rivelate utili, senza tener conto del fatto che i mercati sono in rapida evoluzione e ciò che ha funzionato una volta potrebbe non andare altrettanto bene nel momento attuale.
Il bias di sopravvivenza è un fenomeno cognitivo che si verifica quando ci concentriamo unicamente sui casi e sulle storie di successo e perdiamo di vista l’altra faccia della medaglia, quella rappresentata dal fallimento. L’esposizione continua a storie di successo potrebbe falsare la percezione della realtà portandoci a sopravvalutare le possibilità di successo e ridimensionare quelle di fallimento.
Ci facciamo ispirare dalle storie a lieto fine che leggiamo sui giornali o in cui ci imbattiamo online, senza fermarci a riflettere a livello statistico sulla possibilità che il successo si verifichi. Questo accade per la natura selettiva della nostra attenzione e della nostra memoria. Le storie di successo sono quelle più visibili e l’esposizione a esse riesce a traviare la mente, impedendole di andare a ricercare il processo e il contesto in cui si verificano queste situazioni.
Secondo alcune ricerche, molti professionisti tendono a lasciarsi ispirare dalle storie di successo e tentano di replicarle senza svolgere un’attenta analisi del loro contesto specifico. Invece, uno degli investitori più famosi di sempre, Warren Buffett, attribuì il suo successo al fatto di essere nato in un Paese che gli aveva offerto le giuste condizioni per sviluppare la sua attività. In effetti il contesto e il momento storico sono estremamente vincolanti quando si tratta di lanciarsi in un investimento.
Una persona che desideri investire non può semplicemente ripercorrere la strada già tracciata da altri, ma deve continuamente informarsi e istruirsi per capire come investire in modo sicuro prendendo sane decisioni finanziarie.
Per ridurre la portata del bias di sopravvivenza è importante aprire la mente ed esercitare il pensiero critico e razionale: è necessario essere consapevoli che dietro ogni storia di successo ci sono tanto lavoro e un contesto particolarmente favorevole. Per esempio, aprire un’attività in Italia o nella Silicon Valley fa molta differenza: da una parte possono esserci delle condizioni sfavorevoli, dall’altra un clima economico particolarmente predisponente; dall’altro lato ciò che può mancare in un Paese potrebbe essere inflazionato in un altro.
In conclusione, per ridurre il bias di sopravvivenza è importante studiare bene la situazione, il contesto ed essere consapevoli delle proprie capacità. Conoscere questa trappola della mente è particolarmente importante per chi desidera fare degli investimenti, perché consente di evitare errori potenzialmente molto dolorosi.