Negli anni ’70, sulla scia dello storico movimento del ’68, non sposarsi era una vera e propria scelta ideologica. Andare a convivere anziché convolare a nozze era il simbolo di una libertà raggiunta a fatica, quella di esprimere l’amore e la sessualità in modo libero e senza vincoli. Il rifiuto del matrimonio aveva, allora, un universo di significati nascosti che attingevano dalla politica, dalla sociologia e dalla filosofia.
Oggi il significato della convivenza è molto cambiato. Prima di tutto, questo modo di vivere le relazioni sta surclassando il matrimonio, diventando la scelta più normale per le coppie giovani. In secondo luogo, la convivenza è apprezzata più per la sua praticità (ed economicità) rispetto al matrimonio, senza badare ai suoi ormai sorpassati sottintesi politici. I dati Istat ci riferiscono chiaramente che il matrimonio, e non la convivenza, è ormai una scelta in controtendenza!
Nel suo celeberrimo libro “Amore liquido”, il sociologo Zygmunt Bauman spende molte parole che possono essere adattate al significato della convivenza nel mondo di oggi. Bauman sostiene che tanti rapporti, ormai, siano semplicemente dettati dalla convenienza e che il rifiuto di sposarsi sia dovuto all’interesse a lasciarsi tutte le porte aperte. Mancano le promesse, l’impegno e i progetti comuni per dare luogo a forme di rapporto sempre più disimpegnate. I legami sono liquidi in questo senso: scorrono come acqua tra le mani e diventa impossibile afferrarli per dare loro una forma più concreta.
La cultura attuale prediligerebbe allora soluzioni “usa e getta”, dove manca la fatica emotiva della progettualità a lungo termine ma mancano anche le gioie di un legame “per la vita”. Secondo Bauman, le convivenze che hanno sostituito i matrimoni sono il segnale di una società dove manca la voglia di reagire all’incertezza e all’ignoto attraverso i sogni. Rinunciare all’aspirazione al “per sempre” significa non saper più sognare.
Per rivalutare il matrimonio forse occorre ripensarlo. Fino ad alcuni anni fa questo istituto era il simbolo dell’adesione a una società conformista, cattolica e patriarcale, ma oggi può essere anche altro. Se per molti oggi il matrimonio è solo un’ipocrisia, una promessa di eternità che sarà impossibile mantenere, per molti altri potrebbe essere una sfida interessante. Scegliere di sposarsi pur sapendo che niente rimarrà uguale e che la vita porterà a inevitabili sfide e cambiamenti è un grande atto di coraggio.
Questo non significa, ovviamente, prendere il matrimonio alla leggera e celebrarlo solo per ottenere attenzioni e organizzare una festa di grido. Si deve trattare sempre di una scelta ponderata, anche se nessuno ha la sfera di cristallo per predire il futuro. Bauman stesso descrive l’amore come una grande incognita, alla quale però è bene abbandonarsi per vivere appieno.
Anche la convivenza non merita di essere svalutata, purché si tratti di una scelta consapevole. In amore non ci sono regole, ma è giusto anche non appiattire l’affettività al concetto di “mordi e fuggi” tipico della nostra epoca.