Succede anche alle persone più forti e determinate, in certi momenti della vita, di lasciare che siano gli altri a prendere il sopravvento. A volte basta un piccolo commento, una virgola fuori posto per farci mettere tutto in discussione e farci pensare di non meritare l’affetto e l’attenzione di chi ci sta intorno.
Inutile dire che tutto questo è profondamente dannoso e ingiusto: non abbiamo bisogno che qualcuno ci validi per sentirci meritevoli d’amore. Tuttavia in determinati periodi siamo noi stessi a sottoporci a questo doloroso gioco.
Quali sono i momenti in cui perdiamo il filo della nostra anima e lasciamo che siano gli altri ad avere potere su di noi? Principalmente si tratta di periodi di grande fragilità, quella che segue magari una separazione o un lutto, o anche la perdita di un’importante amicizia. In questi frangenti le nostre certezze possono crollare e ci ritroviamo a essere molto più dipendenti dal giudizio altrui. Non si tratta di un segno di debolezza caratteriale né tantomeno di un capriccio: nessuno vorrebbe essere messo nelle condizioni di dipendere dal supporto delle altre persone, come se gli mancasse l’aria.
Le motivazioni che stanno dietro a questa condizione sono generalmente due: la bassa autostima e l’insicurezza. Capita che dopo la fine di un rapporto importante l’autostima si abbassi e ci si dia la colpa per aver perso una “spalla” che in altri periodi era fondamentale, e di conseguenza si sia portati a ricercare negli altri quella validazione che manca in se stessi. Anche le insicurezze che nei periodi di calma sono tenute a bada nei contesti più difficili possono riemergere e trascinare la persona in una sorta di limbo oscuro. La paura dell’abbandono è la più comune in questi casi e porta ad aggrapparsi agli altri con una forte ansia, rischiando di essere feriti.
Dobbiamo renderci conto che quando lasciamo agli altri il timone della nostra vita, quando permettiamo che abbiano tanto potere su di noi stiamo perdendo una cosa preziosissima: la nostra libertà. Questo ci espone al rischio di incontrare sul nostro cammino persone che giocano con la nostra anima e ci incatenano in relazioni disfunzionali.
Il cammino per uscire da questa situazione dolorosa è decisamente impervio, ma non impossibile. In primo luogo è importante lavorare per rafforzare l’autostima, comprendendo il fatto che il nostro valore non dipende in nessun modo da un’approvazione esterna.
Certo, il confronto con gli altri ci arricchisce e ci migliora e non si tratta di sottovalutarlo. Ciò non toglie che l’unico giudizio che conta davvero sia il nostro. Solo noi, guardandoci allo specchio, possiamo dire veramente quali siano i nostri punti di forza (e perché no, anche le nostre meravigliose debolezze).
Il viaggio per liberarsi dal peso del giudizio degli altri può essere lungo e duro, ma vale la pena di essere affrontato, con la consapevolezza che ci aiuterà a vivere meglio. Se sentiamo di non farcela da soli può essere utile anche intraprendere un percorso di crescita personale più strutturato, con un coach o un terapeuta che ci aiuti a esplorare la situazione difficile che stiamo vivendo e a trovare gli strumenti interiori per migliorarla.