Elena ci scrive: "Ho conosciuto un uomo in chat e ne sono diventata l’amante. Fra noi solo scambi di mail, selfie, sesso online. Pur essendo virtuale la nostra intesa è passionale e intensa, molto più travolgente di quella reale, che vivo con mio marito. È possibile che questa passione virtuale mi appaghi più di quella vera?”.
La virtualità ha modificato molti aspetti della sessualità, soprattutto il tradimento. Viviamo in un’era in cui la tecnologia è onnipresente. Non esiste quasi più uno scambio verbale o un confronto senza l’utilizzo e il supporto di smartphone, chat e computer, social network. L’amante 2.0 è spesso l’avatar (alter ego) del proprio “io” sul quale proiettiamo le nostre fantasie e che esiste solo nella nostra immaginazione. Nell’era di Internet ai piaceri reali sotto le lenzuola gli amanti preferiscono spesso quelli virtuali, fatti di chat erotiche, sexting e webcam, come se Cupido si fosse trasformato …in un mouse! Gli “amanti di penna” si sono evoluti negli “amanti di chat” i primi si scrivevano lettere d’amore tramite le quali si conoscevano e mettevano a nudo le loro anime confessandosi a vicenda timide emozioni, desideri e fantasie. Quando dalla penna si giungeva al letto, la conoscenza mentale ed emozionale era talmente intensa che i due amanti avevano la sensazione di conoscersi da sempre. Oggi la conoscenza è più veloce ma spesso meno romantica. Quando gli amanti di chat si incontrano lo specchio si infrange poiché in realtà l’amante non corrisponde quasi mai alle proprie proiezioni e aspettative. Il tempo dell’attesa e dell’altro è azzerato, il sesso va consumato subito, facilitato da un selfie, che mostra e ostenta la fisicità. L’amore ai tempi di Internet, soprattutto per le “generazioni digitali”, fa spesso sfumare la dimensione di segretezza correlata al sentimento elitario dell’amore, verso la dimensione del condiviso, del “like”.
L’amore virtuale ha, però, anche dei lati positivi, soprattutto per i timidi e gli insicuri: facilita l’esternazione di emozioni che di persona non si avrebbe il coraggio di esprimere. Le parole scritte non impegnano e vivono di desideri e sogni. La passione si nutre di immaginazione e di fantasia. Come scriveva Roland Barthes: "Il linguaggio è una pelle. Io strofino il mio linguaggio contro l’altro. È come se avessi le parole al posto delle dita delle mani". Per questo a volte chattare è come baciare, ma senza labbra, come baciare con la testa. Nel mondo sentimentale 2.0 è facile “amare”: Elena ed il suo amante con un click hanno costruito la loro intesa e il loro mondo erotico e fantasioso. Bisogna, però, essere consapevoli che è altrettanto facile porre fine ad una relazione virtuale con un semplice “delete” e questa rapidità può “regalarci” anche una sensazione di vuoto difficile da mandar via. Ricordiamolo sempre, prima di cominciare un gioco che potrebbe non darci mai quel che desideriamo veramente.