Ci scusiamo fin da subito per questo che è, a tutti gli effetti, un "articolo impossibile". Siamo ancora troppo addentro a questa stagione emergenziale per poter dire se e cosa è cambiato: anche perché, formalmente, frequentare sconosciuti e avere contatti stretti, intimi, con i non conviventi è vietato da marzo scorso.
Non è tempo di indagini sociologiche e nemmeno di retrospettive, quindi. Gli unici dati che abbiamo, a parte le singole esperienze, sono quelli relativi alla grande crescita e al cambiamento dei siti di incontri, non solo il nostro.
Durante la quarantena, in molti paesi la frequentazione dei siti di incontri è cresciuta e il modo in cui ci si relazionava tra utenti è cambiato. Si è registrato, in generale, un grande aumento delle conversazioni e del tempo passato in chat. Noia? Bisogno di vicinanza? Certamente.
Con alcune differenze da sito a sito, pare che si sia chiacchierato un buon 20-30% in più. Questa primavera, altro non si poteva fare! Ma la tendenza prosegue: di fatto, organizzare appuntamenti dal vivo è sempre più difficile e la "chat preventiva" ha assunto un'importanza maggiore che in passato.
Forse, la tendenza che si inaugurerà sarà davvero "più selezionatrice" rispetto a prima: parleremo più a lungo prima di passare i fatti e ci interrogheremo molto di più sul fatto che una persona ci interessi realmente prima di incontrarla.
Dall'altro lato, è innegabile che la vicinanza fisica ha smesso di essere scontata e che il contatto tra umani, anche carnale, è ritornato a rivestire un valore prima sottovalutato.
Ricorderete forse che la scorsa primavera il governo olandese ha suggerito ai single, con una nota serissima e di valore istituzionale, di allearsi per assicurarsi reciprocamente quel bisogno di contatto fisico che per le coppie era invece assicurato. L'argomento è tradizionalmente controverso, ma i Paesi Bassi hanno voluto riconoscere con questa nota il fatto che il contatto fisico tra le persone sia paragonabile a un diritto.
I giornali italiani non si sono preoccupati granché dei single, se non in modo rassegnato. Abbiamo notato invece, curiosamente, che negli altri paesi sono fioccati e ancora abbondano articoli di giornale e consigli per il "dating during coronavirus pandemic".
Il sessuologo statunitense Neil Cannon ha affermato recentemente di aver visto "un desiderio di stringere relazioni senza mettere in pausa questo aspetto della vita. Ho visto molte persone, di tutte le età, coronare con successo questo desiderio". Ci interesserebbe a questo punto sapere se anche in Italia c'è stato un rinnovato impulso a creare relazioni di coppia. Crediamo di sì, anche se generalmente non se ne parla in pubblico e la nostra sanità non trova di meglio che consigliarci di fare l'amore con la mascherina indosso.
Per gli appuntamenti? Le passeggiate, che erano un must nell'800, sembrano tornate in auge. Soppianteranno, almeno per il momento, il classico appuntamento al bar? Gli esperti si dicono favorevoli alle passeggiate romantiche, che sono un modo molto positivo e sicuro di stringere conoscenze.
Spunteranno anche, al momento di conoscersi dal vivo, nuove delicatezze. Gli psicologi americani ritengono infatti che sia molto importante stabilire dei "confini individuali" dal momento in cui si inizia una frequentazione. Ciò che è molto difficile quando si parla di malattie sessualmente trasmissibili, sembra essere diventato più facile riguardo al covid. Rispettare il confine posto dall'altra persona, quello in cui lui o lei si sentono sicuri dal punto di vista della salute, è un esercizio di rispetto che può essere dirimente quando si inizia una frequentazione.
Naturalmente il famoso contatto stretto, poi, deve avvenire. Ma sembra che il vento tiri verso un concedersi molto più ragionato rispetto a prima.
E voi? Quale è stata o continua ad essere la vostra esperienza in questo senso?