Cos'è la zona di comfort? Una serie di circostanze che in un primo tempo subiamo (che, quindi, non ricerchiamo con la volontà) e nelle quali poi ci adattiamo fino ad adagiarci in esse. Tali circostanze hanno, insomma, un certo potere su di noi e influenzano in modo consistente la nostra vita.
Ricordate una curiosa condizione sulla quale si discusse molto alla fine del primo lockdown, la "sindrome della capanna"? Si tratta di un possibile esempio di zona di comfort. Alcune persone, per un insieme di spinte esterne e motivazioni interiori, avevano talmente fatto pace con l'idea di chiusura forzata e di quarantena da aver sviluppato una paura di uscire di casa. Ecco il modo in cui circostanze che non abbiamo scelto (per nulla o in parte) si trovano a essere accettate talmente tanto da diventare comode.
La zona di comfort è un'oasi di pace, infatti, ma non è certo priva di pericoli! Prima o poi la vita di chiunque incapperà nei cambiamenti, positivi o negativi che siano, e sarà richiesta quindi a tutti la capacità di reagire al mutamento in atto. Ma chi si è affezionato troppo alla propria zona di comfort troverà più difficile degli altri reagire ai nuovi eventi.
La pace della comfort zone è molto fragile perché ha un grande difetto: dipende dalle circostanze in cui ti trovi e non da te. E mentre su di te potrai sempre contare, una volta che avrai raggiunto una piena maturità, non potrai invece fare eterno affidamento sulle condizioni esterne. Il 2020 è stato un anno esemplare in questo senso: qualcosa di piccolo come un virus e di inaspettato come una pandemia ha cambiato in modo temporaneo o anche definitivo la vita di miliardi di persone. Nessuno poteva prevederlo, neppure ragionevolmente. Così è, anche, per la zona di comfort. Potrebbe sembrare sicura ed eterna ma raramente lo sarà.
Chi è molto legato alla propria zona di comfort, questo, lo sa benissimo; sa che non sarà eterna; per questo potrebbe iniziare a non stare poi così bene là dentro e a impaurirsi, temendo che la sua oasi si allontani. Pensiamo alle migliaia di relazioni di coppia che continuano a trascinarsi per mesi e anni nonostante sia chiaro per tutti che non c'è più niente da fare: molto spesso ciò è dovuto alla paura di lasciare uno status acquisito e sicuro, anche se ormai non dà più piacere a nessuno dei due. Chi ci è passato sa quanta sia la fatica di mantenersi accanto un partner ormai estraneo senza riuscire a lasciarlo andare. Ecco: la comfort zone, in cambio di un po' di pace, può richiedere un alto prezzo, che si paga tutto in termini di fatica e di paura.
L'unica cosa da fare è sforzarsi quotidianamente in due sensi: evitare di creare intorno a sé una zona di comfort che sia troppo comoda e sforzarsi per evaderne quando diventa soffocante. Alcuni esperti del benessere consigliano di introdurre nella propria vita, ogni tanto, una nuova abitudine qualsiasi. Trovare nuove abitudini per un periodo, assaporarle finché divertono e lasciarle poi andare, è un tipico esercizio quotidiano all'affezione e alla disaffezione, alla conquista e al cambiamento.
Quando la zona di comfort si è creata e il mondo fuori sembra pauroso l'uscita, scelta o obbligata, sarà una grossa frattura e costerà non poche energie e non poca paura. Ma è sempre meglio fare in modo di potersi fidare si se stessi, costruendo un "centro" forte e rafforzando la stima e la fiducia in sé, che aggrapparsi timidamente alle circostanze, soprattutto quando suonano opprimenti.
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