Alcuni classici della letteratura mondiale sono considerati delle letture imprescindibili: tutti li hanno letti, o meglio, tutti dicono di averli letti. Ma sarà proprio così? Secondo un’indagine condotta dalla rete inglese BBC, sono davvero molti i cosiddetti “illettori” o “lettori bugiardi”, coloro cioè che mentono sulle proprie letture per fare bella figura.
Ecco una classifica dei 20 titoli - tra classici e mainstream - sui quali i lettori inglesi mentono più frequentemente. Come si potrà notare, molti titoli sono spiccatamente britannici e sarebbe curioso mettere a confronto classifiche come questa con altre, realizzate nel nostro e in altri Paesi. I libri sono messi in ordine dal primo all’ultimo in base al loro, se così vogliamo chiamarlo, “tasso di millantamento”:
Perché mentiamo così spesso riguardo alle nostre letture? Certamente, per paura di essere “tagliati fuori” da un gruppo di coetanei – specialmente quando si tratta di narrazioni mainstream, passate anche attraverso il cinema – oppure per la vergogna, ancora più profonda, di professarci “ignoranti”. Molti dei classici inglesi che abbiamo presentato sono oggetto di studio nelle scuole superiori e, per questo, sono considerati il patrimonio minimo di ogni buon lettore anglofono. Scuola a parte la fa Fedȍr Dostoevskij, scrittore tra i più ammirati – e i più temuti – al mondo, croce e delizia di generazioni di lettori.
La verità è che, come questo e altri studi dimostrano, le persone che fingono di aver fruito di opere letterarie delle quali conoscono alla mala pena il titolo sono molte di più di quanto crediamo; questo crea un circolo vizioso che spinge sempre più “illettori” a unirsi al coro per paura di esserne cacciati.
Non è un caso che Pierre Bayard, uno scrittore decisamente furbo, abbia pensato di scrivere un volume sul tema. Il titolo è Come parlare di un libro senza averlo mai letto ed è dedicato proprio a coloro che non se la sentono di affrontare le oltre settecento pagine di Guerra e Pace ma nemmeno vogliono ammettere di aver rinunciato all’impresa senza tentarla.
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