Immaginate di dovere risolvere un’incoerenza dilaniante. Avete conosciuto una persona che vi piace moltissimo e che ha svegliato in voi un forte desiderio sessuale. Siete molto combattute poiché state con il vostro primo amore, al quale dite di essere ancora molto legate: “È stato il primo con cui ho vissuto l'intimità. Inizialmente ero molto timida e imbarazzata, poi si è creata una complicità che mi dà sicurezza.” E’ anche molto affettuoso e presente, vi incoraggia e vi sostiene nel quotidiano, tanto da avergli instillato il dubbio di esservi assuefatte a una situazione di comodo: “ho paura di aver bisogno di una protezione. Mi rendo conto che per lui non ho un autentico desiderio: a me non piace il suo viso, il suo sguardo, il suo odore, e sotto le lenzuola non riesco nemmeno a guardarlo. Tuttavia, non riesco a lasciarlo perché sento che mi mancherebbe qualcuno che mi conosce e mi ama anche struccata e con i maglioni di casa, e poi abbiamo una complicità fisica stupenda. Non sono certa che con l'altro sarebbe così...”
Più reprimete un desiderio, più vi imprigiona È curioso che una donna. parli di una complicità fisica stupenda con un partner che a letto non riesce nemmeno a guardare in faccia! Ma non è tutto: “Quello che più mi rende triste è che non sono mai riuscita ad avere un rapporto completo: provo un dolore fortissimo e lo blocco subito. La ginecologa ha detto che è tutto a posto, che è solo una questione psicologica e adesso ho paura che il mio corpo stia cercando di dirmi che non è mai stato la persona giusta.” Non solo: più vi sforzate di resistere, tanto più il desiderio nei confronti dell'altro si fa intenso. “Qualche giorno fa gli ho scritto righe infuocate di desiderio: sono sentita bene quando l'ho fatto. Sogno di lasciarmi trascinare da questa passione ma al tempo stesso mi sento malissimo quando penso di lasciare il mio partner e così mi blocco.” Così, ci si rifugia" nel senso di colpa trovando, in questo modo, uno strumento utile a contenere la propria passione. A colpire, in realtà, non è tanto il desiderio per questo "nuovo uomo", quanto gli inutili sforzi fatti per evitare di abbandonarsi...
Se non vi lasciate andare al desiderio, vivete a metà! Il timore di lasciarsi andare al desiderio sembra confermato dai propositi che una persona, in questo caso una donna, partorisce a seguito del senso di colpa dietro al quale si fa scudo: “Ho provato a evitarlo ma non ci riesco, eppure nelle serate che passo con il mio partner abituale sono serena e mi riprometto di pensare solo a lui; però quando vedo l'altro impazzisco. Vorrei riuscire ad ascoltare il mio corpo perché questo conflitto mi confina in un limbo che mi preclude di vivere pienamente. Sento che la mia vita mi sta riportando ancora qui perché anche l'anno scorso stavo bruciando di desiderio per un altro che però non mi ha dato speranze e dopo diversi mesi mi è passata.” Periodicamente dunque può accadere di avvertire il bisogno di vivere un rapporto erotico maturo e completo che consenta di sviluppare a pieno la propria sessualità e di accedere ad un vissuto di donna eroticamente attiva, senza rifugiarsi nel ruolo della “ragazzina” bisognosa di incoraggiamento e protezione, che le dà sicurezza ma che la spegne. Solo assecondando il proprio desiderio e lasciando da parte i sensi di colpa (che non riguardano in realtà il partner, ma l'immagine di brava donna che si vorrebbe preservare) si potrà finalmente uscire dal limbo in cui si trova a galleggiare.