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    Sei domande da farsi prima di concludere una relazione
    Chiudere un rapporto è un momento assai difficile che può essere ricco di dubbi “bloccanti”: ma grazie alle sei domande che abbiamo raccolto è possibile fare un po’ più di chiarezza e capire se vale davvero la pena di lasciare il partner oppure no.

    La maggior parte delle relazioni romantiche finisce prima o poi: questo lo sappiamo tutti. A volte si deve affrontare il “trauma” dell’essere lasciati, che per quanto sia razionalizzabile è quasi sempre una vera e propria frattura dell’anima; altre volte, quando si sente che è giunto il momento, bisogna lasciare. Soprattutto in questo secondo caso, quando la responsabilità dell’azione ricade su di noi, la mente si affolla di pensieri, emozioni, dubbi e anche domande: perché una relazione, soprattutto quando è durata a lungo, non può finire senza costituire una svolta nella nostra vita, a partire dalla quotidianità sino all’approccio con noi stessi. 

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    Ecco allora sei domande da porsi prima di chiudere una relazione: 

    1. Sono ancora felice in coppia? 

    Questa è la domanda principale da porsi quando si sta per chiudere una relazione romantica e se sorge spontanea costituisce, già di per sé, un campanello d’allarme: i rapporti di coppia nascono con un unico fine, che è dare a entrambi i partner felicità e senso di appartenenza. Quando i momenti tristi e cupi sono in maggior numero rispetto a quelli sereni, ciò è sintomo che un rapporto probabilmente va chiuso, perché ha smesso di essere positivo per entrambi. 

    1. Amo veramente il mio partner? 

    Anche se la vita di coppia è serena, quando manca l’amore manca il presupposto più grande per la vera felicità: tutti meritiamo di stare accanto a una persona che amiamo e dalla quale siamo amati. Al netto del fatto che l’amore oscilla e ha le sue fasi di crisi, quando ci si rende conto in piena coscienza di non amare davvero il proprio partner è il caso di lasciarlo – per te e per lui/lei. 

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    1. I motivi che ci hanno spinti a stare insieme sono ancora validi? 

    Anche se l’amore è finito da un pezzo a volte si tiene duro, si accettano compromessi e si va avanti perché qualcosa di più grande tiene insieme la coppia – un figlio piccolo, ad esempio – ma quando questa motivazione esterna crolla – il figlio è cresciuto – occorre porsi nuovamente le domande di cui sopra e decidere che cosa fare. 

    1. La nostra crisi è recuperabile? 

    Ci sono persone poco allenate al compromesso e poco propense alla discussione (è un male comune nella nostra attuale società) le quali chiuderebbero un rapporto al primo segnale di crisi. La domanda giusta da farsi sempre è, però, quella che abbiamo scritto qui sopra: la crisi è recuperabile? Si può fare qualcosa per rimanere accanto alla persona che si è tanto amato e ritrovare la felicità? 

    1. Abbiamo fatto i giusti compromessi? Potremmo trovarne di nuovi? 

    Chiedersi se la crisi è recuperabile implica il domandarsi quanto si è disposti a cedere, a lasciar andare, senza ledere se stessi né umiliarsi. La domanda giusta, allora, è: posso cedere qualcosa pur rispettando me stesso/a, per rendere più armonico e felice il rapporto di coppia? Sento che ne vale la pena oppure no? 

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    1. Chiudo definitivamente o lascio aperta qualche possibilità di ritorno? 

    Ecco una domanda davvero difficile! Chiudere definitivamente o preferire la cosiddetta “pausa di riflessione”? A volte la pausa di riflessione può essere uno strumento utile a risolvere i problemi di una coppia in crisi: l’allontanamento momentaneo induce a riflettere e a prendere la giusta strada, nel senso di un riavvicinamento o di una chiusura definitiva. Ma quando la risposta a tutte le precedenti domande rivela una irrecuperabilità del rapporto, la “pausa di riflessione” è una strategia poco utile che serve soltanto a rimandare il momento della scelta.

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