Qualsiasi buon amico potrebbe consigliarci di non tornare mai dal nostro o dalla nostra ex: se questa persona ci ha fatto soffrire (ed è così, altrimenti non varrebbe la pena di parlarne) allora perché insistiamo a farci del male? Eppure è probabile che gli stessi amici che ci consigliano così saggiamente almeno una volta nella vita abbiano fatto lo stesso errore. Gli ex sembrano essere una fatale calamita dal cui potere è ben difficile sottrarsi.
Sono davvero molte le persone che non compiono il “passo fatale” del ritorno di fiamma una sola volta con la stessa persona. Molti instaurano anzi le cosiddette relazioni cicliche: ci si lascia e ci si riprende, per poi lasciarsi e riprendersi di nuovo, all’infinito. Paradossalmente, questi rapporti così instabili sono tra i più duraturi. Ma non per questo fanno meno male.
Perché torniamo quasi tutti dai nostri ex? I motivi sono molti.
Alcune persone posseggono uno schema emotivo del tutto particolare, simile a quello dei cosiddetti “bambini terribili”: hanno bisogno dell’allontanamento per ritrovare l’idillio, hanno bisogno del conflitto per poter fare la pace. La rottura e il riavvicinamento sono per loro come una ventata d’aria fresca, l’unico modo che hanno per sentirsi vivi e a posto con se stessi. Queste persone, che tendono ad attrarne altre complementari con il loro modo di essere, sono abituate a soffrire e non si sentono pronte a mettere fine a quell’alternanza emotiva per loro vitale.
Altre persone sono invece governate da una sorta di dipendenza affettiva. L’idea di non valere nulla, quasi di non esistere senza la presenza vivificante dell’altro porta uomini e donne a trascinarsi in rapporti dominati dalla violenza fisica o psicologica senza riuscire a dire mai la parola “fine” o tornando sui propri passi dopo essere finalmente riusciti a pronunciarla.
Per altre persone, semplicemente, l’ex rappresenta una figura rassicurante perché familiare, conosciuta. Il ragionamento che prevale è: “ci sto male, ma almeno so cosa aspettarmi”. Chi ragiona in questo modo è molto condizionato dalla paura del cambiamento ed è terrorizzato dalla solitudine: la vita senza l’ex, figura amata e odiata ma tutto sommato stabile, gli sembra ben più dura di quella dentro una coppia infelice.
Voler tornare con i propri ex, insomma, è comprensibilissimo e i motivi che stanno alla base di questa scelta risiedono in fragilità individuali che molti di noi condividono. Ma se provassimo, per una volta, a fare una scelta diversa? Se provassimo ad aprirci al nuovo e a darci la possibilità di creare coppie fondate su basi ignote ma sane? Il mondo reale e quello virtuale – anche qui su Nirvam – pullulano di persone potenzialmente compatibili con noi, persone che possono scrivere un nuovo capitolo della nostra vita e non solo ricopiare malamente capitoli vecchi e ormai conclusi. Vale la pena di provare!