10 rimedi efficaci per ridurre lo stress da lavoro e vincere sul burnout
L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha riconosciuto ufficialmente la sindrome di stress da lavoro attribuendole il nome di burnout - che tradotto letteralmente significa esaurito, scoppiato - e l’ha quindi inclusa nella International Classification of Disease (ICD), testo che comprende tutte le patologie.
Per inquadrare bene il fenomeno del burnout dobbiamo prima ricordare la distinzione fra stress positivo (eustress) e negativo (distress); il primo concerne una tensione fisiologica e mentale circoscritta nel tempo mentre il secondo riguarda uno stato di tensione protratto nel tempo con conseguente affaticamento fisico e psichico. Lo stato di malessere che ne deriva varia da persona a persona e dipende molto dalle condizioni ambientali circostanti: lavori particolarmente usuranti o sedi di lavoro disagiate incidono esponenzialmente sul burnout, cioè sull’esaurimento da lavoro.
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Esso viene spesso sottovalutato negli stadi iniziali: lo stress da lavoro si manifesta con sintomi come cefalea, mal di stomaco o insonnia, ma poi rischia di trasformarsi in un malessere profondo e continuo: la persona si incanala in una spirale di logoramento psicofisico dove anche lo stacco del weekend non riesce a portare beneficio.
Chi è soggetto a burnout si sente svuotato mentalmente, con senso di frustrazione e bassa autostima; fisicamente si sente nervoso, stanco e irritabile. Tutto ciò si traduce in mancanza di attenzione, scarsa efficienza, assenteismo, disistima verso colleghi, datori di lavoro e clienti.
Quali potrebbero essere allora i 10 migliori rimedi per farvi fronte?
- Trovare un’attività per liberare la mente nelle pause di lavoro: fare una passeggiata o qualche esercizio fisico in spazi aziendali adibiti o nelle vicinanze.
- Curare l’alimentazione prediligendo cibi senza grassi saturi, pesce, frutta secca o alimenti ricchi di vitamina C ed E come agrumi e verdure. Anche asparagi e legumi sono ottimi per ricaricare l’organismo; soprattutto, è bene bere sempre tanta acqua.
- Mangiare lentamente, cercando di liberare la mente dai pensieri e concentrarsi solo sul cibo. In questo contesto è una cattiva abitudine mangiare alla scrivania o davanti al PC, quindi la prima regola è staccare dall’ambiente di lavoro durante il pasto. Altra cosa importante è variare i cibi per tipologia di fattori nutritivi.
- Crearsi un’agenda quotidiana, con gli impegni da suddividere per ordine d’importanza: urgenti, non urgenti, programmabili e delegabili: questo aiuta a distribuire meglio lo stress.
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- Fare più pause: appena si sente aumentare lo stress, è buona cosa staccare da PC e cellulare, allontanarsi brevemente dalla scrivania e fare qualche mini esercizio di stretching.
- Personalizzare la scrivania: rallegrare la scrivania con oggetti personali in modo da creare un’aria familiare e spensierata. In questo modo si stempera l’atmosfera impersonale tipica degli ambienti di lavoro.
- Ascoltare musica rilassante: se il tipo di lavoro lo consente, trovare dei brevi momenti nei quali ascoltare melodie rilassanti: musica new age o con suoni che rimandano alla natura: vento, cascate, ecc.
- Sfruttare l’aromaterapia: gli oli essenziali aiutano a sollevare lo stress. Ad esempio, è utile utilizzare nella postazione di lavoro un diffusore per l’aromaterapia, scegliendo aromi delicati e rilassanti: camomilla, arancia, lavanda oppure bergamotto e rosmarino, che aiutano la concentrazione.
- Fare spuntini sani: non cibi da distributore ma snack di frutta, fresca o secca. Se si opta per il dolce, il cioccolato fondente è sicuramente lo spuntino più indicato.
- Immergersi nella natura, il fine settimana o dopo il lavoro: che sia campagna, montagna o mare, l’importante è assaporare l’aria della natura e pure visivamente, cercando di imprimere dentro di sé la bellezza dei paesaggi per farne tesoro nei momenti di lavoro.
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I rimedi contro lo stress da lavoro sono tanti, ma sta a noi servircene al meglio, non dimenticando che noi siamo primi guaritori di noi stessi, con la forza di volontà e il pensiero positivo insiti in ciascun essere umano. L’istinto di sopravvivenza abita anche qui… e quando l’ambiente è eccessivamente oppressivo, cambiare lavoro non è una sconfitta: è, semmai, un’occasione di rinascita.
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