Sembra proprio che un approccio pessimistico sia utile per avere una vita di coppia felice. L’affermazione, apparentemente paradossale, si chiarifica subito non appena la si contestualizza; se avere un approccio pessimistico significa essere privi di aspettative, allora si può proprio dire che sì, l’attitudine a “pensare al peggio” permette di vivere storie sentimentali meno inquiete e più ricche di soddisfazione.
Coltivare aspettative è del tutto normale e, a ben vedere, lo si fa in ogni ambito della vita. Quando si cucina una ricetta mai provata ci si aspetta che ne esca un pasto delizioso, quando si invia il proprio CV per un’offerta di lavoro ci si aspetta di essere chiamati, e così via. Ma se bruciare una pietanza o vedere scartato il proprio CV può portare un po’ di tristezza, vedere infrante le proprie aspettative in amore provoca un grande dolore. In nessun ambito come in quello dei sentimenti investiamo una mole tanto alta di sogni e aspettative. Quello che desideriamo ha spesso radici profonde e rappresenta la concretizzazione di esigenze antiche: la sicurezza, il riscatto personale, la difesa dal mondo esterno o da se stessi. Quando le aspettative legate all’amore vengono infrante, non si può che provare un’estrema inquietudine, col rischio di sentirsi schiacciati dal peso della vita.
Vivere un amore con poche aspettative rappresenta la faccia opposta della medaglia: un traguardo ideale, quasi “buddista”, che permetterebbe di vivere finalmente delle storie meno segnate dalla paura e più dal piacere e dalla meraviglia.
Molte delle aspettative legate all’amore non sono frutto di proiezioni personali, ma di preconcetti comuni nella nostra società. Ad esempio, ci si aspetta che il partner comprenda sempre al volo i sentimenti inespressi, che sia sempre comprensivo e supportante, che non abbia neppure minimi cedimenti nella propria fedeltà, che insomma sia sempre confacente alle proprie esigenze. Bisogna rendersi conto che, anche qualora queste aspettative non si realizzino appieno, non per questo una persona sarebbe da intendersi come “sbagliata” e la storia d’amore con lei “fallimentare”.
Trovare un partner che sappia sempre comprenderci al volo, che faccia sempre la cosa giusta al momento giusto, che ami le stesse cose che amiamo, che ci dia sempre ciò di cui abbiamo bisogno è pura utopia; trovarne uno che qualche volta ci comprenda al volo, faccia occasionalmente la cosa giusta al momento giusto e condivida con noi alcuni bisogni e passioni è invece motivo di piacere e meraviglia. Tutto sta nel non sovrapporre il concetto di perfezione a quello di amore e nel coltivare un pessimismo sano che ci permetta di stupirci ogni giorno. Il pessimista, considerando qualsiasi tipo di successo una transitorietà e qualsiasi tipo di ostacolo la normalità, sarebbe un miglior candidato a vivere storie d’amore serene rispetto a un ottimista, che vede il mondo in termini di aspettative da soddisfare.
Questo è ciò che afferma il filosofo Alain de Botton e che anche noi ci sentiamo di sottoscrivere. Ogni volta che ci sentiamo insoddisfatti in coppia, proviamo a ribaltare le nostre preoccupazioni opponendo loro il “pessimismo sano” e relativizzando, così, il peso e la portata delle nostre aspettative (spesso troppo grandi perché qualsiasi persona al mondo possa integralmente soddisfarle).