Il primo maggio, in Italia e in tanti altri Paesi del mondo, si commemora la Festa dei Lavoratori, in nome di tutte quelle battaglie operaie volte alla conquista dei loro diritti e della sicurezza sul luogo di lavoro. L’origine della festa risale a metà dell’800, durante la Seconda rivoluzione industriale quando, negli Usa e in Europa, si avanzò l’ipotesi di un orario di lavoro quotidiano fissato in otto ore: una richiesta oggi del tutto scontata ma sicuramente rivoluzionaria a quei tempi, in cui si propagò un movimento che lanciò lo slogan "Otto ore di lavoro, otto di svago, otto per dormire".
Il motto, condiviso dai movimenti dei lavoratori di tutto il mondo, fu la scintilla per le rivendicazioni sindacali e la ricerca di un giorno, il primo maggio appunto, in cui tutti i lavoratori potessero incontrarsi per affermare i propri diritti. Ma perché fu scelta proprio quella data? Il motivo è da ricercarsi in una scelta simbolica, per ricordare il 1° maggio 1886, quando fu indetto uno sciopero generale, in tutti gli Stati Uniti, per ridurre la giornata lavorativa a otto ore. La protesta durò tre giorni e culminò il 4 maggio, col massacro di piazza Haymarket a Chicago, dove uno sconosciuto lanciò una bomba su un gruppo di poliziotti, uccidendone sette, insieme a quattro civili. La manifestazione divenne così il simbolo delle rivendicazioni degli operai di tutto il continente che, in quegli anni, lottavano per avere condizioni di lavoro migliori. Cosa accadde in particolare?
Qualche anno prima, nel 1882, il 5 settembre era stato organizzato uno sciopero da parte dell’Ordine dei Cavalieri del Lavoro (Knights of Labor), un’associazione nata tredici anni prima. A metà del 1800, infatti, i lavoratori lavoravano in condizioni disumane, anche sedici ore al giorno e spesso morivano sul luogo di lavoro. Il 3 maggio 1886, alcuni lavoratori in sciopero di Chicago si diedero appuntamento ai cancelli della fabbrica di macchine agricole McCormick. Le forze dell’ordine, accorse per disperdere i manifestanti, spararono sugli operai provocando alcuni morti e diversi feriti. Per protestare contro la polizia, gli anarchici locali convocarono una manifestazione nei pressi dell'Haymarket Square per il giorno successivo, il 4 maggio. In questo contesto, fu lanciata una bomba che uccise sette poliziotti e ferì oltre cinquanta civili. La polizia a quel punto reagì sparando nuovamente sulla folla. Nell’agosto del 1887 una sentenza del tribunale condannò a morte diverse persone tra anarchici e manifestanti che furono impiccati l’11 novembre dello stesso anno.
La festa in Europa e in Italia
In Europa, la festività venne ufficializzata nel 1889, a Parigi, dai delegati socialisti della Seconda Internazionale, in ricordo dei fatti avvenuti a Chicago qualche anno prima, mentre in Italia venne istituita ufficialmente nel 1891. Qui venne interrotta durante il ventennio fascista e ripresa al termine della Seconda Guerra Mondiale.
Attualmente, in Italia, la Festa del Primo Maggio è associata all’ormai tradizionale concerto organizzato dai principali sindacati, Cgil, Cisl e Uil, a Roma, in piazza San Giovanni in Laterano. Sempre legata a questa data, c’è la cosiddetta strage di Portella della Ginestra, avvenuta nel 1947, in provincia di Palermo. Quel giorno circa duemila lavoratori, molti dei quali agricoltori, provenienti da Piana degli Albanesi, San Giuseppe Jato e San Cipirello, si riunirono per manifestare contro il latifondismo a favore dell'occupazione delle terre incolte. Durante il corteo, però, il bandito Salvatore Giuliano e i suoi uomini compirono un vero e proprio eccidio sparando sulla folla. I morti furono quattordici, undici sul posto, tre in seguito alle ferite riportate, più una trentina di feriti. Una strage il cui movente non è mai stato definitivamente chiarito.
Oggi, il primo maggio è una festa celebrata praticamente in tutto il mondo: sono sette i Paesi in Africa, diciassette in America, venticinque in Asia, trentadue in Europa più due in Oceania. Tra questi Stati manca la Gran Bretagna che però celebra il May Day il primo lunedì del mese di maggio, anche se in realtà si tratta di una festività che si richiama ad antiche tradizioni risalenti al periodo in cui si celebrava la fertilità della terra ed il lavoro abbondante.
Negli Stati Uniti e in Canada, invece, la giornata del lavoro ufficiale non è quella del primo maggio ma il primo lunedì di settembre ed è chiamato Labor Day, diverso dall’International Workers' Day degli Usa, una festività riconosciuta ma mai ufficializzata come giorno dei lavoratori. Questo giorno è stato invece proclamato ufficialmente nel 1958 come il Loyalty day, ovvero "Giorno della lealtà", inteso cioè come giorno della lealtà agli Stati Uniti e riconoscimento della libertà americana.