Sarebbe inutile stilare un elenco degli infiniti metodi espressivi che le donne, ma forse tutto il genere umano, utilizza per esprimere assenso o dissenso. Ma già questa distinzione ci aiuta a riflettere su una differenza sostanziale: assenso e dissenso, si contrappongono non solo nel significato letterale del termine, ma anche nello stato d’animo femminile. Quindi dobbiamo fare sempre attenzione a individuare questo spartiacque: se stiamo affrontando un argomento che si ripercuote negativamente sulla donna, il suo atteggiamento difensivo innesca immediatamente una risposta uguale e contraria anche nelle sue reazioni. Molto spesso, la reazione può essere identificata con un luogo comune semplice ma efficace “buon viso a cattiva sorte”. Se ci troviamo in questa condizione, dobbiamo valutare attentamente le circostanze, sia in una relazione di coppia, sia tra amiche, perché spesso ricevere in risposta un “si”, può voler dire esattamente il contrario, o sentirsi dire “scusami ma…” significa più verosimilmente “te ne pentirai”.
Purtroppo, un traduttore per il linguaggio femminile, non è ancora stato inventato, semplicemente perché molto dipende dallo stato d’animo, dal periodo di quiete o di flusso emotivo che la donna attraversa e da una serie infinita di fattori che non sempre sono decifrabili a prima vista. Se una donna attraversa un periodo di felicità e spensieratezza, se vive una relazione appagante, tenderà ad essere sempre positiva e trasparente, condizione che si riflette anche nel linguaggio. Al contrario, se attraversa un periodo negativo, anche il suo linguaggio sarà ambiguo, contraddittorio e quel che più disorienta, è il fattore “viceversa”, vale a dire che tende a dare risposte esattamente opposte al suo vero sentire. E non aspettatevi tregue in tempo di coronavirus, le donne arrabbiate non fanno prigionieri e non è previsto stanby, essere costrette a stare in casa non attenua le autodifese.
Un aspetto da tenere bene a mente è che ogni donna ha un suo modo espressivo connesso al linguaggio del corpo e soprattutto, decifrabile dalle espressioni del viso. Lo sguardo obliquo, le inclinazioni delle sopracciglia, le contrazioni delle labbra, sono “parole” inequivocabili che ogni uomo dovrebbe imparare a decifrare e coniugare con un vocabolo preciso e solo con quello. Le amiche imparano molto più in fretta, agli uomini invece, occorre molta più attenzione e la loro sbadataggine proverbiale, li porta spesso a commettere errori di interpretazione imperdonabili. Prendiamo ad esempio, un litigio tra una coppia: mentre si sta discutendo, mai credere alla donna che per evitare lo scontro, dice “non sono arrabbiata” mentre si mordicchia le labbra, perché sta dicendo esattamente il contrario di quello che pensa, “sono arrabbiata nera!”
Altro segnale uguale e contrario, va considerato anche per situazioni di quiete. Le donne possono avere reazioni poco o troppo entusiaste, anche per eventi positivi. Non è sempre detto che il meccanismo di recepimento sia chiaro e inequivocabile. Anzi, è proprio questo un sintomo che deve preoccuparvi. Poca o troppa eccitazione dopo avere appreso una novità, potrebbe celare una dissimulazione per confondere le idee, magari per nascondere un’opinione inconfessabile. Sono segnali che non vanno sottovalutati, vi sarebbero rimproverati e rinfacciati alla prima occasione, e non è escluso che siate apostrofati con un accusatorio “Te l’avevo già detto, no?!” E state certi che si era guardata bene dal dirlo.
Ma non prendiamoci troppo sul serio e proviamo a ironizzare – e nemmeno troppo - su alcune situazioni paradossali: può accadere che dopo uno scambio di vedute su qualcosa da fare, lei vi dica “Se vuoi, fallo pure …”. Un consiglio al maschile: rinunciate immediatamente! State mettendo in pericolo la vostra incolumità. Se invece lo dice a un’amica, significa che ha già pronto il commento postumo: “Ho cercato di dirtelo, ma tu … niente!”
Non lasciatevi ingannare, se dopo avere richiesto un consiglio, per non dirvi che è profondamente contraria, potrebbe dirvi enigmaticamente “Se va bene a te…” Non crediate che sia una resa, né un consenso strappato, leggetelo come un avviso di garanzia, il giudice sta eseguendo indagini, e non mancherà di emettere una spietata sentenza.
Se cercate di tranquillizzarla per ottenere consenso per qualcosa che la esclude, è possibile che vi rassicuri con un laconico “Non preoccuparti …” È esattamente il momento di farlo! Ha già preso la mira e potrebbe sparare e stendervi con un colpo solo.
Accade sovente che la vostra compagna o amica, cerchi di attirare la vostra attenzione e se siete distratti o impegnati in altre faccende, cercherà di distogliervi con un secco “Ma mi stai ascoltando …?” Non importa se sì, o no! È una trappola, rispondete comunque Si, anche a costo di mentire, perché le conseguenze potrebbero essere molto peggio della bugia. Eventualmente, ricorrete a un ambiguo “Ti stavo ascoltando, ma non ho capito bene, puoi spiegarmi meglio?” E sarà contenta di ripetervi tutta da capo, le donne amano sentirsi parlare.
Può accadere che siate costretti a riferirle un’indiscrezione, una critica, o un commento non esattamente lusinghiero, da parte di un ex o di una persona sgradita, e non stupitevi se vi dirà un telegrafico ”Tranquillo, non m’importa niente …” Beh, fate attenzione, mettetevi al riparo, sta per fare esplodere una bomba.
L’ultimo avvertimento: se la vedete demoralizzata e scura in volto, decidete l’impossibile a vostro rischio e pericolo, e azzardate a chiederle: “C’è qualcosa che non va?”. Iniziate a tremare se la risposta è “No, niente ...” Non provate a ignorarla, sareste già saliti sul patibolo, vi mancherebbe solo il cappio al collo.
Concludiamo con una frase di J.K.Rowling “Le differenze di abitudini e linguaggi non contano se gli intenti sono identici e i nostri cuori aperti”. E ricordate che il bacio è un linguaggio universale.