Dire addio a un partner abusante, narcisista, manipolatore, e poco dopo tornare con lui: a tante, tantissime persone è capitato proprio questo, anche più di una volta. Non è raro che per uscire da una relazione tossica ci vogliano addirittura degli anni, fatti di tira e molla molto dolorosi. Ma perché succede? Oggi spieghiamo questo meccanismo con la parola “hoovering”.
Da una famosa marca di elettrodomestici statunitense è nata e si è diffusa sul web questa nuova espressione che descrive, in realtà, una strategia manipolatoria vecchia quanto il mondo: come se fossero degli aspirapolveri, i manipolatori sono in grado di “risucchiare” i propri partner ed ex partner, riportandoli costantemente all’interno della loro sfera di potere dopo che questi hanno cercato invano di uscirne.
Frasi come “morirò senza di te”, “non puoi lasciarmi solo adesso”, “se non torni da me mi ammazzo” e la lunga serie delle loro varianti sono una forma, nemmeno tanto nascosta, di manipolazione perversa: il loro risultato è proprio ciò che oggi chiamiamo hoovering, ossia un ritorno alle modalità abusanti consolidate nella coppia. Staccarsi da chi si comporta in questo modo, schiacciando la propria libertà con l’utilizzo dell’umiliazione o del senso di colpa, non è facile.
Altre forme di hoovering, apparentemente più gentili ma altrettanto pericolose, comportano l’invio di messaggi falsamente dolci e attenti: “come stai? Ti sto pensando!”, “Buon compleanno! Voglio sempre essere con te nei tuoi momenti importanti” sono solo degli esempi di frasi che possono essere dette a voce o più spesso inviate tramite messaggi virtuali. Il fine, comunque, è lo stesso: riconquistare la centralità nella vita dell’ex.
L’hoovering è una tecnica utilizzata in modo più o meno consapevole dalle personalità narcisistiche, che come sappiamo posseggono un ventaglio di strumenti psicologici particolarmente raffinati quando si tratta di acquisire e mantenere una dominanza su qualcuno. Il problema è, allora, riuscire ad attivare la razionalità per evitare la trappola, il “risucchio”.
Non tutti i narcisisti si appoggiano a questa tecnica di manipolazione, ma riconoscerla è importante in fase di distacco. Infatti, quando fa appello al senso di colpa, il partner abusante potrebbe travestirsi da indifeso e sensibile, dando l’illusione di possedere una fragilità tutta fittizia e sollecitando attraverso di essa l’istinto protettivo del partner o dell’ex. Naturalmente, una volta riconquistato il potere, la maschera cadrà per lasciare spazio a nuovi abusi emotivi. Ecco perché la razionalità e la freddezza sono i migliori amici di chi sta tentando di evitare questo tipo di trappola.
Il sistema migliore per fare fronte a un tentativo di hoovering è il “no contact”. Evitare gli scambi di messaggi e telefonate e gli incontri di persona è molto importante nel primo periodo, proprio per evitare di subire questa e altre forme di ricatto emotivo. Avere accanto un familiare o un amico che possa costituire un punto di riferimento solido e sano è altrettanto importante per chi cerca di uscire da una relazione tossica.