Il rispetto è un atteggiamento di accettazione incondizionata della libertà degli altri di essere come vogliono; parte però in primo luogo da una valutazione seria e onesta di sé. Infatti, è possibile rispettare gli altri solo se si reputa il proprio modo di essere una tra le infinite possibilità valide, e non l’unica. È possibile che chi tende a non rispettare gli altri non rispetti nemmeno se stesso, perché è vincolato a un’idea granitica di ciò che è valido e ciò che non lo è e non è nemmeno in grado di apprezzare davvero le proprie scelte.
Il rispetto, come l’amore, è “gratis”, cioè non è vincolato al fatto che un altro soddisfi le nostre aspettative. Come è sbagliato dire “Ti amo se…” è sbagliato anche dire “Ti rispetto se…”. Ma se l’amore può essere dato a poche persone, il rispetto dovrebbe essere portato a tutti, a priori. I problemi nascono quando gli altri, per via della loro diversità di valori, assumono comportamenti per noi ritenuti immorali o inaccettabili. A quel punto può essere complicato separare il giudizio sul comportamento da quello sulla persona. Eppure lo sforzo connesso all’esercizio del rispetto è tra i più ammirevoli che esistano.
La mancanza di rispetto è una vera e propria violenza nei confronti degli altri, essendo profondamente lesiva della loro dignità personale. Infatti rispettare una persona significa avere considerazione della sua umanità, mentre non rispettarla significa privarla del suo diritto a esistere. La mancanza di rispetto nella famiglia o nella coppia è un gravissimo segno di squilibrio che andrebbe considerato con attenzione, perché apre facilmente la strada a violenze emotive o fisiche. Chi non considera qualcuno degno di rispetto, infatti, giustifica facilmente a se stesso l’uso della forza fisica o della violenza mentale contro di lui.
Chi sente che gli altri gli stanno mancando di rispetto subisce un’offesa troppo profonda per essere indolore. La reazione più tipica della vittima può essere la rabbia, la quale può anche trasformarsi in aggressività. Ci sono però dei casi in cui chi manca di rispetto (soprattutto se lo fa in maniera esplicita) parte da una posizione di forza e costringe l’altro a subire in silenzio. Nel frattempo però, dietro a un sorriso di circostanza, il mondo interiore della persona non rispettata viene devastato.
Si può tollerare la mancanza di rispetto? In generale, no. Se un partner manca di rispetto a un altro, questo ha tutte le motivazioni che occorrono per interrompere la relazione e andare altrove. In un mondo in cui la mancanza di rispetto è purtroppo il nostro pane quotidiano (sia da vittime che da carnefici) sembra che esso sia sempre meno influente. Ricordiamo che un tempo il rispetto era tutto, che si poteva uccidere per questo. Allora si esagerava, certo, ma riportare in auge il tema del rispetto crediamo possa fare molto bene a tutti.
Come con tutto, un’ottima idea è partire da noi, iniziando a esplorare la relatività (e quindi anche l’originalità) della nostra posizione nel mondo e imparando a rispettarla, per estendere poi questa accettazione anche agli altri, qualsiasi sia il loro colore, la loro opinione politica o la quantità di carne nella loro dieta.