Il titolo dell’articolo di oggi riprende quello di un testo scritto dalla psicologa Anna de Simone. La dottoressa sostiene che il tradimento sia un concetto molto più sfumato di quanto normalmente pensiamo e che includa, oltre a quello fisico, il cosiddetto tradimento emotivo.
Cos’è il tradimento emotivo? Semplicemente, è il venir meno in qualsiasi modo al patto, all’alleanza stretta con il proprio partner. A volte questo può accadere anche senza che ci si renda conto. Promettere a una persona di essere il suo compagno di vita e poi condividere momenti di intimità con qualcun altro è destabilizzante, ma anche il tradire emotivo (non comunicare più, non condividere più le confidenze e farlo invece con altri) può essere vissuto con la stessa intensità.
Ecco sette esempi, riportati da de Simone, di un possibile tradimento emotivo “inconscio”.
I bambini hanno più bisogno dei genitori di quanto ciascuno dei partner abbia bisogno dell’altro. Quindi è giusto dare priorità a loro, quasi sempre. Eppure, in molte coppie, il rapporto con i figli arriva a oscurare completamente quello tra i genitori. Concentrarsi solo sui piccoli cancellando completamente il rapporto di coppia con le sue esigenze è una forma di tradimento emotivo che ha ripercussioni negative sulla famiglia e non di rado porta a separazioni.
Come in tutte le definizioni date da de Simone, si tratta sempre di qualità più che di quantità. Non è sbagliato, anzi, è sano avere punti di riferimento forti all’esterno della coppia (genitori, migliori amici…) ma quando il partner smette di essere considerato un pilastro della propria emotività lo si sta già “tradendo” emotivamente. Il problema inizia a evidenziarsi quando si smette di comunicare, quando non ci si racconta più dei segreti, quando la fiducia viene riposta più in altri.
Tradire il partner per un oggetto virtuale è decisamente possibile, ad esempio, riversando tutta la propria attenzione sui social per sostituire l’interazione fisica e verbale. Lo smartphone è un micromondo nel quale entriamo per rilassarci, staccandoci momentaneamente dal reale, ma la sua presenza può diventare a volte tanto ingombrante da giustificare persino la parola “tradimento”.
Mentire al partner sull’uso delle finanze comuni è un vero e proprio tradimento, perché lede il patto di fiducia reciproco e mette a serio rischio la coppia. Molte relazioni sono finite per via delle spese “segrete” o sregolate di uno dei due partner.
Come i figli, anche gli amici possono rappresentare il vertice di un “triangolo” che mette a rischio la coppia. Coltivare amicizie importanti pur essendo impegnati sentimentalmente è sacrosanto, ma quando si esagera è legittimo che il partner si senta messo in secondo piano (dunque, metaforicamente, “tradito”).
Questa forma di tradimento è alquanto sottile ma rappresenta una mancanza di rispetto per il partner, per la sua privacy e per la sua fiducia. Può capitare di sfogarsi con gli amici e la famiglia, soprattutto dopo un litigio, lasciandosi scappare informazioni confidenziali, ma quando il comportamento diventa costante occorre prenderne coscienza e modificarlo.
Secondo de Simone, vivere in difesa all’interno della coppia significa trattenere dentro di sé le emozioni, sia positive che negative, senza condividerle. Questo porta la coppia a un impoverimento emotivo che genera distanza, incomprensione e che sfocia spesso nell’allontanamento anche fisico dei partner.