Si sente spesso dire che l'uomo è un animale sociale, ed è proprio vero: il contatto e la vicinanza dei nostri simili è per noi un bisogno primario, qualcosa che ci fa sentire protetti, sicuri e in definitiva felici.
Quando i contatti con il mondo esterno sono ridotti o non abbiamo il sostegno di una buona rete di relazioni, per quanto piccola possa essere, ecco che iniziamo a sentirci male: psicologicamente, prima di tutto, ma anche fisicamente. Gli scienziati affermano, infatti, che avere il sostegno di una cerchia sociale positiva possa allontanare le malattie e anche ritardare i problemi di deterioramento cognitivo tipici delle età più avanzate.
Non è importante avere molti amici, ma averne di buoni: anche questo proverbio è più che vero! Si è notato infatti che chi può contare su una rete di amicizie attive presenta meno rischi legati alle malattie, alla depressione e persino all'insorgenza di infarti.
In qualche modo, dunque, la nostra rete sociale ci protegge: persino se la si coltiva "a distanza di sicurezza", come si suol dire in questo periodo. Infatti, se in questa stagione emergenziale coltivare le amicizie sembra essere un rischio, una porta aperta al contagio da Coronavirus, lasciarle totalmente andare è però sbagliato; diciamo che ci è richiesto, ancora per un po', di trovare strategie creative per mantenere questo bene prezioso, più prezioso di qualsiasi altro.
Una vita sociale ricca protegge dalle malattie fisiche e psichiche, si è detto, ma non solo: la socialità nutre il nostro cervello e ne ritarda l'invecchiamento. Infatti, le relazioni sono un po' come delle sfide continue per la nostra mente, che attraverso di esse si mantiene attiva, pronta ad adattarsi alle diverse condizioni del rapporto. Persino i conflitti, infatti, allenano il nostro cervello a risolvere attivamente i problemi.
Le amicizie proteggono la nostra mente anche in un modo meno diretto: se lo stress rappresenta un fattore di pericolo per la salute e uscire con gli amici lo riduce, ecco che divertirsi in compagnia rappresenta un beneficio globale! Inoltre, seguendo l'esempio di amici dalle abitudini sane, diventa più facile per tutti fare movimento o impegnarsi con successo in una dieta. L'emulazione, quando si tratta di condurre una vita equilibrata, fa davvero tanto.
Tutta questa attività positiva fatta di pensieri ed emozioni crea, così come le attività culturali e creative, una "riserva cognitiva" nel cervello, cioè un bagaglio di abilità che lo arricchisce e lo fortifica. Chi ha una buona riserva cognitiva, infatti, ha un cervello più funzionale e più predisposto a combattere e rallentare gli esordi di malattie degenerative come l'Alzheimer. E anche tra le persone già affette da questa malattia, secondo gli studi di Bennet, si è visto che chi aveva una rete sociale migliore manifestava meno segni di regressione.
Insomma, gli amici sono un tesoro, in tutto e per tutto.