La timidezza è definita come l’incapacità di rispondere in modo adeguato alle situazioni sociali: in particolare, le persone timide hanno difficoltà ad incontrare altre persone ed avviare una conversazione con loro, a creare amicizie ed innamorarsi.
La timidezza può creare un disagio significativo per la persona ma essa non è né un disturbo, né un tratto di personalità; non corrisponde con l’introversione poiché nella timidezza si ha il timore del giudizio negativo da parte dell’altro, mentre nell’introversione è presente la preferenza per situazioni meno “sociali” senza necessariamente presentare timore del giudizio dell’altro. Inoltre, la timidezza è spesso accompagnata da intensa sofferenza mentale rispetto alla sensazione di inadeguatezza nelle situazioni sociali.
La timidezza è caratterizzata da una componente cognitiva, da una componente affettiva e da una componente comportamentale.
Riguardo la componente cognitiva, le persone timide presentano spesso il timore del giudizio dell’altro e sensazioni di inadeguatezza. A livello emotivo possono essere presenti le emozioni di paura e imbarazzo con sintomi di attivazione fisiologica tipici di queste emozioni tra cui: aumento della frequenza cardiaca e respiratoria, aumento della sudorazione e della tensione muscolare, rossore del volto, balbettio, etc.
A livello comportamentale, similmente a quanto accade per l’ansia sociale, può esserci la propensione ad evitare situazioni sociali che creano disagio, così come se esposte a certe situazioni sociali può esserci l’attitudine ad evitare il contatto oculare.
La timidezza è anche un’emozione che, al contrario di quanto si possa pensare, risulta necessaria per l'essere umano anche se, allo stesso tempo, può ostacolare molte situazioni. Quando la timidezza prende il sopravvento, sia il nostro modo di agire che il comportamento ne sono influenzati e la mente innesca dei meccanismi di "difesa" che ci bloccano. Questo accade nella maggior parte dei casi, per prevenire effetti negativi che però potrebbero anche non verificarsi, ecco perché è utile per tutti imparare a gestire le emozioni per cambiare le carte in tavola dimostrando alla nostra mente che si sta sbagliando e non c'è motivo per provare paura, ansia e timidezza. Allenarsi in tal senso è un primo passo per smettere di essere timidi.
Chi è timido di solito prova paura per situazioni che non conosce e viene bloccato dal giudizio degli altri che potrebbe ferirlo. Le persone timide di solito sono anche molto sensibili ed in alcuni casi fragili, la loro vita è messa a dura prova dall'ansia con la quale devono combattere quotidianamente. Se pensiamo a situazioni tipo nella routine di ognuno, un timido avrà difficoltà ad interloquire con chiunque, dal cassiere del supermercato, all'autista dell'autobus, fino ad uno sconosciuto che chiede indicazioni. Si tratta di un problema molto comune che colpisce sia in giovane età, sia in età adulta.
Quali sono le cause della timidezza?
Il primo passo per vincere la timidezza è indagarne le cause. Smetti di addossarti le colpe e focalizza la tua attenzione sul perché hai bassa autostima, ed in quali situazioni noti che l'essere timido prende il sopravvento. Arrivando a delle risposte potrai conosce l'origine della tua vergogna.
Non badare al giudizio degli altri; per quanto possa risultare difficile, cerca di rimanere indifferente al giudizio degli altri. Tutti abbiamo dei difetti, ma anche dei punti di forza che andrebbero messi maggiormente in evidenza. Prova a mettere da parte la timidezza e fai risaltare le tue qualità.
Sii meno esigente con te stesso: non colpevolizzarti di essere timido, in questo modo non farai che peggiorare la situazione, rimarcando un'immagine negativa di te stesso.
Accetta la tua timidezza ed impara a conviverci. Si tratta di una vera e propria sfida che, se vinta, permette una crescita personale non indifferente. Piccoli passi alla volta saranno l'ideale per affrontare il mondo trasformandolo a tuo favore. I primi tentativi di affrontare il tuo lato timido non saranno un successo ma non scoraggiarti, gli sbagli servono per capire come migliorare: prendi questi errori con leggerezza e riprova!
Scrivi prima di parlare. Se sai di dover affrontare situazioni che ti provocano particolare timidezza, un metodo che potrebbe aiutarti è scrivere ciò che vorresti dire per avere le idee più chiare ed assicurarti che la tua esposizione sia fluida e senza intoppi.
Ricordati, infine, che è importante lavorare con la timidezza anziché contro la timidezza, accettare il fatto di essere timidi, capire le dinamiche della propria timidezza e modificare ciò che si fa e non ciò che si è, senza negare la propria natura ma valorizzandola.