Il tarassaco è una pianta estremamente comune in Europa, tanto che lo si può trovare in qualsiasi campo e persino nelle crepe dell’asfalto di ogni città. Quando il fiore si apre è di colore giallo acceso, ma via via nel corso della maturazione va a somigliare sempre di più a una sfera di ovatta bianca. La particolarità del tarassaco sta nel fatto che dove noi immaginiamo un unico fiore sono in realtà presenti tanti piccoli fiori, ognuno con la sua minuscola corolla e il suo seme.
La pianta del dente di leone è stata usata come farmaco fin dal Medioevo. I medici arabi la utilizzavano per placare il mal di denti, la costipazione, il bruciore di stomaco e una gran quantità di altri fastidi e malanni. Ma la pianta di cui parliamo ha anche una lunga storia di significati spirituali, legati principalmente alla trasformazione di forma e colore che subisce durante la sua maturazione.
La reputazione del dente di leone è ambigua. Infatti questa pianta è spesso sottovalutata per il fatto di essere così comune. Lo dimostrano i molti nomi popolari che le sono stati dati in Italia, alcuni dei quali hanno sfumature decisamente “basse” e banalizzanti: dente di cane, nonnino, soffione, ma anche ingrassaporci, brusaoci, grugno di porco, piscialletto, eccetera. Allo stesso tempo intorno a questo piccolo vegetale aleggiano miti e leggende.
Secondo un’antica leggenda irlandese, ad esempio, il dente di leone non sarebbe altro che la casa delle fate. Questi esseri soprannaturali, minacciati dalla presenza dell’uomo, avrebbero scelto di nascondersi all’interno del tarassaco per rimanere indisturbati e allo stesso tempo in bella vista. Chi conosce il segreto del tarassaco può soffiare sulla sua corolla matura per liberare le fate e indurle a soddisfare i suoi desideri.
Secondo una variante moderna, scritta nei primi del ‘900 e divenuta subito popolare nel mondo anglosassone, il tarassaco sarebbe il fiore benedetto da un angelo. Questi, colpito dalla modestia della piantina più comune e più umile di tutte, le avrebbe donato il potere di esaudire i sogni dei bambini che avessero soffiato sulla sua corolla.
In entrambe le leggende, l’antica e la moderna, la semplicità del dente di leone è esaltata e posta come esempio di virtù: l’umiltà e la disponibilità, qualità spesso sottovalutate, sono secondo queste leggende le chiavi d’accesso a verità più alte, nonché al raggiungimento della vera felicità. Il pregio di questi racconti sta nel rinarrare in modo poetico la natura delle cose più comuni che ci circondano, patinandole di magia. La prossima volta che vedrete un tarassaco potrete soffermarvi sulle incredibili qualità possedute da questa pianta, spesso a torto considerata un’erbaccia. E magari potrete provare di nuovo a soffiarla, come facevate da bambini, pensando che questo gesto semplice vi accomuna con tanti uomini e bambini dei secoli passati… assolutamente suggestivo!