L’American Psichiatry Association (APA), uno dei fari della ricerca psichiatrica mondiale, ha espresso posizioni chiarissime sull’orientamento sessuale: questo è innato e non è in alcun modo frutto di una scelta personale. Ecco perché non può essere modificato. L'identità sessuale può cambiare nel corso della vita, ma non l’orientamento, che è frutto di fattori sia cognitivi che biologici indipendenti dalla storia personale.
Questa presa di posizione dell’APA ha un fine ben preciso: smentire una volta per tutte la vecchia idea che l’orientamento romantico/sessuale sia una scelta, il frutto di esperienze e traumi passati o addirittura una malattia psichiatrica, come si credeva diversi decenni fa. Queste credenze portavano spesso ad abusi, violenze e anche ad aberrazioni mediche, oggi dichiarate illegali in molti Paesi, come le cosiddette terapie di conversione.
Gli scienziati sostengono in oltre che la presenza o l’assenza di esperienze erotiche “omo” non possa definire in alcun modo l’orientamento della persona. In soldoni, si può avere avuto esperienze intime con persone dello stesso genere senza essere gay o lesbiche, e allo stesso tempo si può essere omosessuali anche se non si ha mai sperimentato un rapporto concreto.
Quindi, è possibile cambiare il proprio orientamento con il tempo? Secondo la scienza, assolutamente no.
Tuttavia, questa risposta può apparire incompleta, dal momento che molte persone avvertono davvero una modifica anche estrema del loro orientamento nel corso della loro vita. A cosa è dovuto questo fenomeno? L’ipotesi più realistica è che, nascendo e venendo educate in una società ancora fortemente eteronormativa, molte persone credano di essere etero finché un avvenimento particolare o un percorso di analisi interiore non fanno loro capire di essere invece “diverse”.
Ciascuno di noi appartiene, sia per quanto riguarda l’identità sia per quanto riguarda l’orientamento, a uno spettro più che a una polarità. Questo significa che pochissime persone al mondo sono descrivibili come totalmente etero o totalmente omosessuali. La maggior parte di noi si trova sbilanciata verso l’uno o l’altro polo, oppure verso il terzo estremo, che è quello dell’asessualità (descrivibile come mancanza di attrazione fisica verso qualsiasi genere). Quello che possiamo fare nel corso della vita è scoprire la parte di noi che magari per lungo tempo è stata ignorata, e magari scegliere di dedicarci di più ad essa investendo il nostro tempo e le nostre energie. Questo non significa che cambiamo orientamento, ma che cresciamo e impariamo qualcosa in più su come siamo fatti.
La differenza, spesso, la fanno le persone con cui interagiamo: è nei loro occhi che ci rispecchiamo e impariamo a conoscerci sempre meglio. Ci sono incontri che possono davvero cambiare la vita, proprio perché hanno il potere di far emergere sentimenti, emozioni e pensieri rimasti in ombra fino a poco tempo prima. Non possiamo sapere a priori di chi ci innamoreremo e quanto importante sarà la storia che ne nascerà. Possiamo però restare aperti e in ascolto ed evitare di prendere posizione etichettandoci in modo troppo rigido: in astratto non c’è nulla di male nel definirsi in termini assoluti, ma il rischio è che questo ci faccia perdere opportunità importanti.