«In genere è per mestiere disposto a sacrificarsi chi non sa altrimenti dare un senso alla sua vita.»
Cesare Pavese
La sindrome della crocerossina è una condizione psicologica che caratterizza in larga maggioranza le donne ed è piuttosto semplice da riconoscere. Le persone che la vivono, infatti, sono estremamente protettive e accudenti, sempre pronte a soddisfare i bisogni altrui trascurando i propri; passano la vita a compiacere gli altri, a gratificarli e in amore vanno regolarmente in cerca di "casi disperati" da salvare.
È proprio la coppia, infatti, il luogo di elezione per la crocerossina, la quale sente di non esistere se non vi sono ferite da ricomporre: essa, quindi, si lega solo a partner che per qualsiasi motivo veda come bisognosi. Gli uomini cui le crocerossine rivolgono il loro amore sono costante oggetto non solo di cure, ma anche di idealizzazione, nonostante la loro vicinanza metta la donna in condizioni difficili, frustranti o dolorose.
La crocerossina, è importante sottolinearlo, è del tutto consapevole della situazione in cui si viene a trovare. Sa, ad esempio, quanto possa essere autolesionista ad avvicinarsi a uomini gravemente depressi, narcisisti o ninfomani; lo sa, ma da un lato trova gratificazione nell'idea di essere indispensabile, dall'altro e si sente elevata dal pensiero del proprio sacrificio.
Il motto della crocerossina, insomma, è questo: io ti aiuterò, così tu mi amerai; avendoti aiutato, lo meriterò.
La "donna crocerossina", infatti, è una persona che in apparenza può sembrare forte e sicura di sé, ma nasconde in realtà una forte insicurezza e una personalità dipendente. Non è solo la paura di restare sola che la lega indissolubilmente a uomini complicati, ma anche qualcosa di più profondo: teme di non meritare l'amore degli altri.
Per questo, per lei, l'amore è solo sofferenza. Solo l'aiuto reso al partner la gratifica, perché le fa sentire di avere almeno un diritto ad esistere.
Le crocerossine hanno spesso avuto genitori immaturi o fragili di cui si sono dovute occupare, oppure famiglie numerose con molti fratelli a cui badare. Hanno dunque assunto, fin dall'infanzia, compiti che non erano adeguati alla loro età, esercitandoli spesso in situazioni confusionarie (i genitori restano comunque tali, anche se non sono adatti al loro ruolo). Le crocerossine, da piccole, hanno quindi dovuto mettere in secondo piano i loro bisogni, venendo apprezzate solo e soltanto se non si lamentavano. Sono giunte quindi a credere che l'amore non possa essere gratis, e di non meritarlo se si dedicano un po' a se stesse.
La sindrome della crocerossina è chiamata anche "sindrome di Wendy", in omaggio al famoso personaggio di Barry. La Wendy del libro Peter Pan è, infatti, una bambina che si occupa in tutto e per tutto dei suoi fratelli anziché pensare a giocare, finendo poi a fare da mamma non solo a tutti i bambini smarriti, ma allo stesso Peter Pan. Tra l'altro, esiste un disturbo prettamente maschile e opposto, detto proprio "sindrome di Peter Pan"...
Ma come guarire dalla sindrome della crocerossina?