In un gruppo di persone è facile notare la presenza di doppi standard o, come si usa dire, “due pesi e due misure”: alcune persone sembrano privilegiate mentre altre sono tendenzialmente ignorate o prese di mira. Parliamo di doppio standard quando non siamo di fronte a semplice simpatia o antipatia, ma quando i criteri per giudicare l’operato di qualcuno sono profondamente diversi da quelli utilizzati per gli altri.
La persona in questione viene elevata di continuo come se fosse speciale oppure viene costantemente umiliata, spesso in modo sottile e “invisibile”. In tutti i gruppi c’è quella persona a cui nessuno chiede che cosa voglia fare, nessuno si rivolge per un consiglio o per un’iniziativa; una persona che costantemente riceve meno attenzioni rispetto alle altre. Questo è un modo sottile di comunicare: “non siamo interessati alle tue opinioni”.
Anche l’amore e l’amicizia non corrisposti rientrano nei fenomeni di doppio standard, in quanto una delle due persone non dà al rapporto lo stesso valore dell’altra, magari preferendo un terzo.
Il fenomeno del doppio standard è frequente soprattutto nei gruppi di amici ma non è raro nemmeno nelle relazioni a due, quando una delle parti in gioco non perde l’occasione di criticare l’altra secondo criteri che mai applicherebbe a se stessa.
In amore il doppio standard prende spesso la forma di “io posso, tu no”: io posso avere una relazione extraconiugale, tu no; io posso essere stanco la sera e non avere voglia di rassettare, tu no; io posso vedere i miei amici e tu no. Come capiamo da questi esempi estremi a volte il doppio standard è la maschera di una situazione di vera e propria violenza psicologica.
Ma cosa puoi fare se ti rendi conto di essere vittima di un doppio standard?
Considera che nella maggioranza dei casi le persone che applicano due pesi e due misure non sono coscienti di farlo e si comportano così per via di esperienze passate che hanno vissuto. C’è, quindi, una possibilità di recupero quando si notano questi comportamenti. I nostri consigli si riferiscono soprattutto ai casi in cui, nonostante si sia parlato del problema, l’altro o gli altri continuano imperterriti ad applicare i loro umilianti doppi standard: a quel punto la fuga è la migliore delle armi.