La ricorrenza di San Valentino è per tradizione la festa degli innamorati, in cui le coppie si scambiano fiori e regali e si riuniscono per romantiche cene al lume di candela. Ma chi era questo santo e perché è diventato il patrono degli innamorati?
Il 14 febbraio si commemora il martirio di San Valentino, vescovo cristiano nato a Terni nel 176 dopo Cristo. Nella stessa città egli venne ordinato vescovo e nel 270 si recò a Roma per predicare il Vangelo. Il suo tentativo era convincere i pagani ad abbandonare la loro vecchia fede per seguire l’insegnamento di Gesù: tanto forte era la motivazione di Valentino che tentò persino di convertire l’imperatore Claudio II. Questi, evidentemente colpito dalla forza morale del futuro santo, decise di non metterlo a morte ma di affidarlo a una famiglia nobile. I veri guai per Valentino, che nonostante fosse guardato a vista diventava sempre più celebre, iniziarono quando salì al potere il successore di Claudio, Aureliano. Questo imperatore lo fece catturare e decretò la sua morte per decapitazione, avvenuta proprio il 14 febbraio, il giorno in cui ancor oggi la ricordiamo.
Ma perché Valentino è il santo patrono degli innamorati? Questa fama è dovuta ad alcune delle molte leggende che circolano su di lui. Una di queste storie narra che un giorno Valentino si imbatté in una coppia di giovani che litigavano; per farli riappacificare donò ai litiganti una rosa o, secondo un’altra variante, liberò intorno a loro alcune coppie di piccioni (ecco perché ancor oggi si dice “piccioncini” quando si guarda una coppia di innamorati). Un’altra storia narra che Valentino celebrò il matrimonio tra Serapia, una giovane cristiana, e il centurione romano Sabino, non prima di averlo convertito: per questo il santo è ancora oggi il patrono dei matrimoni.
La festa di San Valentino come celebrazione dell’amore nasce nel 496, quando fu istituita da Papa Gelasio I per sostituire la festa pagana dei lupercalia. Questa era un’antica festività dedicata alla divinità arcaica Luperco, durante la quale i sacerdoti giravano per la città e colpivano con strisce di cuoio le donne per propiziare la loro fertilità. San Valentino vuole sostituire questa festa dagli espliciti rimandi erotici con una celebrazione più sublimata, più adatta allo spirito cristiano. La festa assumerà i contorni romantici che conosciamo con l’arrivo del Medioevo e dell’amor cortese.
San Valentino è una festa molto popolare nel Regno Unito e negli Stati Uniti, dove a partire dal XIX secolo ha subito un vero e proprio processo di commercializzazione. L’usanza di regalare all’amato o all’amata dei biglietti d’auguri, detti “valentine”, ha creato un giro d’affari da migliaia di dollari che nel tempo si è diversificato comprendendo cioccolatini, fiori e persino gioielli. È così che San Valentino è diventata la festa dei regali tra innamorati che oggi conosciamo. Come si può notare da questa breve storia, le usanze di San Valentino che seguiamo oggi sono molto più moderne di quanto non si potrebbe sospettare a prima vista.