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    Uomini e donne: chi mente di più?
    Una ricerca condotta dall'Università di Maastricht per comprendere il comportamento di chi si ritiene bugiardo esperto ha evidenziato che Pinocchio è maschio: l’uomo mente di più e meglio, e forse mente di più proprio perché riesce a farlo meglio.

    Alzi la mano chi non ha mai raccontato bugie! Tutti ne diciamo, alcuni più di altri, e chi nega di aver mentito almeno una volta nella vita lo ha appena fatto ma, a quanto pare, le donne non sono brave a mentire quanto gli uomini. Dicono meno bugie e quando lo fanno si tradiscono più facilmente. Adesso la conferma arriva da uno studio dell'università britannica che ha preso in esame i comportamenti di uomini e donne rispetto alle bugie. Gli studiosi hanno analizzato le risposte di 194 uomini e donne a cui è stato sottoposto un questionario su quante bugie avessero detto nelle ultime 24 ore, di che tipo, a chi e quali fossero le strategie adottate.

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    Dai risultati è emerso che gli uomini avevano più del doppio di probabilità di essere considerati dei bugiardi esperti rispetto alle donne. Dalle risposte, concludono i ricercatori, è emerso che i maschi sono molto più bravi a mentire, più abili ad inventare storie che si reggono sulle fandonie.
    Non solo, quando le raccontano, gli uomini sono più bravi a fingere e riescono a controllare i movimenti del corpo e del viso che potrebbero tradirli. Non evitano lo sguardo della persona che hanno di fronte oppure riescono a non contrarre i muscoli del viso e del corpo non lasciando così trasparire nervosismo. Insomma, una serie di accortezze che rendono le bugie più credibili.

    Nella maggior parte dei casi, però, non si tratta di grandi menzogne, ma di omissioni ed esagerazioni che vengono dette a colleghi, amici o partner.

    Si mente meno a familiari e coniugi, quasi mai a datori di lavoro o alle autorità. Almeno, non si ammette di farlo neppure nella relativa impunità di una ricerca accademica. Va detto che la maggior parte delle bugie sono bianche, seguite dalle esagerazioni, poi dalle omissioni e solo in coda dalle invenzioni di sana pianta. In molti casi le bugie possono essere derubricate a semplici atti di cortesia, come fingere di apprezzare la cucina della suocera, mentre le menzogne vere e proprie nascono per proteggersi dalle conseguenze delle proprie azioni (una su tutte, la classica scappatella).

    In ogni caso, per essere efficaci hanno bisogno dell’interazione diretta: nemmeno i bugiardi più spigliati amano mentire sui social media, dove è più facile essere smentiti.

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    E le donne?

    La ricerca non implica che le donne dicano meno bugie, ma rivela la loro scarsa fiducia nell’abilità di farla franca. Il gruppo dei pessimi bugiardi è a maggioranza femminile (sono il 70%), suggerendo che le donne siano convinte di essere più trasparenti e meno brave a dissimulare. Forse perché sono più brave a riconoscere le bugie? Non proprio, pare che l’intuito femminile sia pura mitologia. Anzi, per le donne è particolarmente importante mantenere un certo sangue freddo per identificare a colpo sicuro una menzogna. È quello che emerge da uno studio precedente in tema di bugie, questa volta francese, secondo cui le donne che si identificano come fortemente empatiche siano tendenzialmente più credulone rispetto alle donne più “fredde”, capaci invece di sorvolare sui segnali emotivi.

    Smascherare una bugia non è così semplice, soprattutto quando si tratta di piccoli abbellimenti alla realtà e non di menzogne eclatanti. In realtà la maggior parte delle bugie in circolazione è opera di un gruppo ristretto di mentitori particolarmente prolifici, la cui performance è così convincente da permettergli di farne un’abitudine. Per questo, approfondire la mentalità di chi si considera un ottimo bugiardo aiuta gli psicologi a trarre conclusioni più efficaci su come riescono a depistare l'attenzione dell'interlocutore.

    In conclusione, gli studi riferiscono che, quando si tratta di fiducia nelle proprie capacità affabulatorie, l’età e il livello di istruzione formale non sembrano essere poi così rilevanti. Lo è, come abbiamo visto, il genere di appartenenza, con una netta prevalenza al maschile: il 62.7% sono uomini, mentre le donne si fermano al 37.3%. Insomma, tra le tante differenze che le ricerche evidenziano tra il comportamento degli uomini e quello delle donne c'è anche quello che riguarda il tema bugie. L’uomo, dati alla mano, viaggia su una media di tre bugie al giorno, totalizzando 1092 bugie in un anno. La donna, invece, non supera le due bugie quotidiane, per un totale di 728 all’anno.

    Discorso chiuso? Niente affatto! Se l’uomo, infatti, tende a mentire di più in linea generale, quando si scende nel particolare è la donna a salire sul trono della menzogna.

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    Qualche esempio: per quanto riguarda l’omissione di acquisti come vestiti e scarpe, la donna, bugiarda nel 39% dei casi, batte l’uomo, bugiardo nel 26% dei casi, di 13 punti percentuali! E quando non vogliamo essere seccati da un interlocutore prolisso? Anche in casi come questo, il naso delle donne è più lungo di quello degli uomini: il 50% delle intervistate, infatti, ammette di fingersi occupata pur di non impegnarsi in una telefonata poco gradita. A comportarsi così, invece, è "solo" il 33% dei maschi. Altra caratteristica che la ricerca ha evidenziato è che invecchiando si impara... a dire meno bugie. Con l'età, infatti, diventiamo tutti meno bugiardi. E meno lucidi. Coincidenza?

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