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    L'amore ai tempi del Coronavirus
    Una barriera che può trasformarsi in un veicolo di propulsione verso la riscoperta di emozioni insopprimibili e di un'umanità ormai perduta

    Nessuna pagina, articolo o parola potrebbe descrivere meglio di questo dipinto di Magritte, “Gli amanti”, ciò che stiamo vivendo, in questi giorni, alle prese con il Coronavirus.

    L'opera, che risale al 1928, è la versione del MoMa di New York e raffigura un bacio velato fra due amanti che non possono uscire alla luce del velo che li copre come se, appunto, si dovessero nascondere dal mondo intero.

    Come gli amanti del pittore belga anche noi, attanagliati dalla paura, siamo costretti a “nasconderci”, ad utilizzare dei “filtri”, delle barriere per arginare lo spettro di un contagio. In tv, sui social, alla radio, sulle testate nazionali e locali sentiamo quotidianamente notizie inquietanti sull'enorme espansione di questo virus e, ahimè, di nuovi decessi. E' una situazione quasi surreale, che ci vede costretti a limitare il più possibile i contatti con gli altri, ad utilizzare mascherine con le persone malate, ad evitare luoghi di assembramento.

    Le autorità ci raccomandano di restare il più possibile, a casa o ad una distanza di almeno un metro dalle persone. Abbiamo paura persino di invitare un amico. Gli amanti figuriamoci!

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    Eppure alcune emozioni restano prepotenti. Il desiderio dell'incontro, la voglia di un contatto sono più che mai forti, proprio come Magritte ha voluto far trasparire in questa tela. Nascosti dietro i loro sudari, infatti, i due si scambiano, con un bacio velato, un amore “muto” , incapace di un linguaggio diverso da quello del corpo. Opera che riporta per eccellenza le tematiche surrealistiche: ci si trova di fronte ad un amore prigioniero dalla morte, che è ultimo ostacolo alla vita. Il velo bianco impedisce ai due amanti di comunicare e questo riporta ad un senso di inquietudine ed angoscia, lo stesso che ognuno di noi sta vivendo.

    Baci e abbracci sono vietati ma forse, questo momento, può spingerci ad utilizzare altre forme di contatto, altri “veli” per difenderci dalla paura, come ad esempio quello delle tecnologie digitali.

    Paradossalmente, ciò che prima rappresentava un veicolo di alienazione sociale oggi, con il Coronavirus, costituisce un mezzo “sicuro”, se non l'unico, con cui continuare a restare in contatto con l'altro; uno strumento “innocuo” con cui scambiarsi e condividere sentimenti ed emozioni primordiali.

    Un modo, infine, per riscoprire ed apprezzare ancor più il valore dell'incontro e di un'umanità perduta.

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     Commenti (10)
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    1. chibly26, Napoli (Campania)
      Non solo gli uomini di chat ma anche moltissime donne. Che dicono di volere accanto a loro un tipo di uomo con dei valori che ormai sono perduti ma quando lo trovano non gli sta bene più, perché troppe regole di vita, quindi preferiscono la realtà che si trasforma in virtuale. Speriamo che questi mesi che ci obbligano a vivere più lentamente ci porti a risvegliare in noi quei vecchi valori che é anche in una parte un sano stile di vita
    2. giusigambino, Partinico (Sicilia)
      Il coronavirus ci fa un po paura però credo che non bisogna esagerare però si devono prendere delle precauzioni speriamo che finisca tutto presto così potremmo fare l amore con più serenità
    3. monica642, Torino (Piemonte)
      Sono una infermiera quindi coinvolta in pieno in questa situazione che nn voglio banalizzare ... continuo a condurre la vita di prima più o meno xke' sono tutti terrorizzati e quindi nn x colpa mia ho dovuto cmq modificare alcune abitudini ... ma ricordatevi che ciò che innesca la paura abbassa le difese immunitarie. .. continuiamo a vivere se no di questo passo ci annienteremo da soli senza che lo possa fare questo maledetto virus... ma seguite le regole che attraverso i media vi vengono dati soprattutto dal personale sanitario... riprendiamoci la nostra vita!!
    4. paoletto264, San Giustino (Umbria)
      Il corona Virus ci limita pure l'amore l'unico essenza di desiderio rimasta. Speriamo che passi presto...
    5. mirage4, Assemini (Sardegna)
      la realtà è che in un nuovo incontro vero fisico si ha contagio se uno dei due è contagiato. Ma se noi andiamo in un locale tipo piano bar, pizzeria, farmacia, ambienti chiusi in genere e uno (per es) contagiato o portatore mangia vicino a noi... si hanno alte probabilità di contagio. Quindi si attenzione, ma senza fissazioni, ormai il virus è tra noi.. Poche parole e questioni reali.
      giannagiannaaaa, Imperia (Liguria)
      Cioè prima nn avevi paure??? Ci sono virus che infettano o ancora più velocemente.. Pure proteggendosi. Bisogna giusto restare informati
    6. luca_3100, Treviso (Veneto)
      Viva l'amore
    7. barby4028, Roma (Lazio)
      Uniti x la vita dono Divino. Magari capiamo che Dio vuole redimerci. Convertiamoci alla salvezza.
      mikyno, Roma (Lazio)
      ben detto
    8. heart2020, Novara (Piemonte)
      Tutti con questa assurda psicosi da contagio... Quel virus non uccide, quelli che muoiono lo fanno per complicanze respiratorie e immunitarie e sarebbero morti comunque (90enni con polmonite, pazienti gravi in chemioterapia, ecc..) Basta creare o andare nel panico!
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