Ansia, incertezza del futuro e la cosiddetta “sindrome della capanna”, ossia la paura di tornare alla normalità, possono influenzare anche la qualità del nostro sonno. Sicuramente, il lockdown, la lontananza dai cari, la perdita del lavoro per alcuni, i problemi economici per altri, ne hanno aumentato i casi, ma questo disturbo colpiva già una larga fetta della popolazione, anche giovanile, ancor prima della diffusione del Covid 19.
L’insonnia è un disturbo multiforme che ha forti ripercussioni sulla qualità del riposo e della nostra vita. Secondo lo Studio Morfeo, una ricerca sui disturbi del sonno effettuata dall’Università di Parma, è emerso che il 28% della popolazione italiana soffre di insonnia e ben 9 persone su 10 lamenta più disturbi del sonno contemporaneamente.
Il primo ostacolo che nuoce al nostro riposo è la difficoltà ad addormentarsi, che accomuna circa il 70% di chi soffre d’insonnia ed è spesso legata a modifiche repentine dell’orario di sonno-veglia. I lavoratori notturni, i turnisti e i viaggiatori intercontinentali sono i candidati ideali per questo disturbo.
I risvegli notturni e la stanchezza al risveglio sono tra i disturbi del sonno più diffusi e correlati all’età. La durata e la frequenza dei risvegli, infatti, è maggiore man mano che l’età aumenta, sia per una diversa distribuzione del riposo durante la giornata, sia per una minore produzione di melatonina, l’ormone che stimola il sonno.
Le cause dell’insonnia e di questi disturbi sono legate a molti aspetti della salute, come la co-presenza di altre patologie, o la contemporanea assunzione di farmaci. Tuttavia, anche le cattive abitudini, come l’assunzione di alcool, il fumo, i fattori ambientali e lo stress sono tra i primi imputati. Le condizioni psicologiche, come ansia e stress, sembrano incidere molto, infatti, sull’intensità e sulla durata dei disturbi del sonno.
Ma come si combattono? Prima di ricorrere a farmaci e cure specifiche consigliate dagli specialisti, soprattutto se l'insonnia è occasionale, provocata da un fattore specifico come l'emergenza Coronavirus, si può ricorrere a rimedi naturali.
Gli esperti suggeriscono diversi metodi per dormire meglio, sia comportamentali, come una corretta igiene del sonno, sia basati sull’utilizzo di alcuni rimedi naturali. Abolire i sonnellini diurni, adottare orari del sonno regolari, uniti ad una costante attività fisica, sono le regole fondamentali per contrastare l’insonnia.
L’integrazione di melatonina, che favorisce naturalmente il sonno, può ridurre i tempi di addormentamento. Possiamo, inoltre, aiutare il nostro organismo integrando alcuni rimedi naturali come il biancospino, la passiflora, l’estratto di escolzia o di valeriana, piante officinali ricche di principi attivi che favoriscono la durata e la qualità del riposo notturno. Anche il triptofano, un amminoacido precursore di alcune molecole che regolano l’umore, può darci una mano a diminuire la tensione nervosa e rilassarci.
In generale, è consigliabile assumere questi rimedi naturali almeno un’ora prima di coricarsi, per ottimizzare l’assorbimento dei principi attivi.
Esistono poi altri rimedi per combattere l’insonnia, come seguire una corretta alimentazione, prediligendo alcuni alimenti al posto di altri quali: le patate bollite, i fagiolini, le zucchine, la frutta mista. Gli esperti consigliano alimenti ricchi di vitamina B1 (come carni suine, uova, legumi) e B6 (pesce, carne, cereali integrali, frutta secca). Ottimo aiuto per favorire il sonno è anche il magnesio, da assumere sotto forma di frutta secca, legumi e riso integrale. Meglio poi evitare cibi pesanti, eccessivamente grassi e bevande eccitanti la sera.
Per dormire sonni tranquilli gli esperti consigliano, inoltre, uno stile di vita sano ed equilibrato. Un ordine giornaliero in cui si va a dormire e ci si sveglia sempre alla stessa ora, un’attività fisica regolare e la pratica di yoga o meditazione aiutano a scaricare le tensioni e a ritrovare benessere fisico e mentale.
Una chiacchierata con il proprio medico di fiducia, infine, è sempre una buona idea.